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Lega-5 Stelle, è scontro sui numeri della Pedemontana

E’ scontro aperto in Regione tra il gruppo ‘Zaia presidente’ e il Movimento 5 Stelle sulla Pedemontana Veneta e ancora una volta, il terreno di scontro sono i numeri della superstrada, giustificati e proiettati verso uno sviluppo economico secondo il gruppo che governa la Regione, totalmente fuori controllo secondo l’opposizione pentastellata.

La scintilla che ha fatto scoppiare l’ennesima fiamma sono le parole di Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, che intervenuto in Seconda Commissione consiliare per il Piano Regionale dei trasporti, riguardo i lavori di costruzione della Pedemontana Veneta, aveva annunciato la ripresa dell’economia veneta, grazie al veloce collegamento con Lombardia, Friuli e Austria e l’aumento della competitività rispetto l’Emilia Romagna.

“L’eccellente disamina di Agostino Bonomo, sull’importanza e l’utilità di un’infrastruttura quale la Pedemontana, è perfetta e assolutamente incontestabile – ha commentato Silvia Rizzotto, capogruppo di Zaia Presidente – Porta incremento del Pil, connettività logistica ed economica tra le imprese del territorio ed abbattimento dei tempi di viaggio per tutti, dal vicentino al trevigiano. Mentre i 5 Stelle pensano a scendere in piazza per manifestare contro il Governo, quindi praticamente contro loro stessi, noi qui lavoriamo. Non è necessario essere amministratori comunali o regionali per capire la funzionalità di un collegamento di 96 km tra Montecchio e Spresiano: tempi di percorrenza dimezzati o, in alcuni casi, diminuiti di ben 3 volte rispetto alle attuali tempistiche. E per questi ultimi ci siamo noi come Regione del Veneto, a rappresentarne e concretizzarne le volontà. È questione di giorni, infatti, l’apertura di un altro tratto di arteria tra Malo e Breganze. I lavori proseguono a gonfie vele, nonostante da Roma i grillini continuino a dire ‘no’ a tutto e a sproposito, sia in forma diretta tramite i propri ministri, sia per bocca dei propri sottoposti in Regione”.

“Tutti ci auguriamo che il presidente di Confartigianato Imprese Veneto abbia ragione e la Pedemontana porti benefici alla produttività e ai cittadini. Quel che però non torna, purtroppo, sono i numeri. Le ricadute dovranno avere del miracoloso per pareggiare i conti con i costi – ha sottolineato Simone Scarabel, consigliere regionale M5S, rilanciando il dibattito sulla superstrada Pedemontana – L’autostrada di cui Zaia ormai parla in qualsiasi occasione, avrebbe dovuto costare un miliardo e mezzo, peccato che da subito il costo previsto sia raddoppiato e nei 39 anni di project si arriverà a 12 miliardi.  Certo, la Regione si è talmente compromessa, prima offrendo garanzie finanziarie da capogiro, poi assumendosi la responsabilità della riscossione dei pedaggi, che se non saranno sufficienti dovremmo coprire con le tasse dei veneti visto che Zaia si è impegnato a pagare al concessionario più di 300 milioni all’anno.  Forse non basterà nemmeno il salasso del secondo pedaggio più caro d’Italia: un pendolare tra Montecchio e Bassano, o Bassano e Spresiano, dovrà sborsare uno stipendio se la prenderà solamente un paio di volte alla settimana, sono 1600 euro che diventano 2800 con un mezzo pesante e se la userà tutti i giorni per andare a lavoro diventano ancora il doppio.  Il presidente di Confartigianato Imprese snocciola i numeri di quanti ci abitano e che dovrebbero beneficiare dei mirabolanti vantaggi nella velocità di spostamento, ma la questione è quanti la percorreranno quella benedetta autostrada con questi costi. E le previsioni, come al solito clamorose, di Zaia, sono già stata smentite dall’analisi della Cassa Depositi e Prestiti, che le ha ridotte verosimilmente della metà. Lasciamo perdere poi le questioni della sicurezza, con i pezzi di galleria crollati durante i lavori e della serie infinita di discariche abusive sulle quali sono stati aperti i cantieri. Val la pena di notare – ha concluso Scarabel – che nel frattempo restano al palo collegamenti indispensabili per migliaia di lavoratori veneti, soprattutto le linee ferroviarie locali: ferme da decenni come la Chioggia-Padova o lasciate all’abbandono come la Verona-Rovigo”.

di Redazione Altovicentinonline