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Schio. Disastro maltempo, danni ingenti. Il sindaco Orsi: ‘Chiesto stato di calamità’. Fotogallery

 Scantinati travolti dall’acqua, persone intrappolate nei garage, strade che hanno ceduto e frane. Nell’arco di qualche ora Schio si è trovata in preda all’apocalisse e al Sindaco Valter Orsi non è rimasto che rivolgersi alla Regione Veneto e chiedere lo stato di calamità naturale. Santa Croce e Santa Trinità sono i quartieri più colpiti, con un condominio in preda al panico e seminterrati sventrati dalla forza delle acque.

 

“E’ un disastro” ha commentato il Sindaco Valter Orsi, che da questa mattina è al lavoro sia per dare supporto ai cittadini in difficoltà sia per gestire le pratiche burocratiche che necessitano della sua firma. “Ci siamo rivolti alla Regione per chiedere lo stato di calamità naturale – ha spiegato – perché proprio di questo si tratta. L’acqua ha travolto tutto con forza impetuosa e davanti a questi scenari bisogna tenere i nervi saldi e trovare la lucidità per coordinare i lavori di soccorso e di intervento”.

Infatti a Schio gli interventi sono cominciati subito. Il Centro Operativo Intercomunale è in piena funziona e coordina l’intervento della Protezione Civile e per il momento la priorità è dare supporto ai cittadini che ne hanno bisogno. I lavori proseguiranno fino a che l’occhio umano sarà in grado di vedere contrastando il buio della sera e riprenderanno domani di prima mattina, perché non c’è tempo da perdere.

“La conta dei danni si farà da domani – ha sottolineato Orsi prima di correre in Consiglio Comunale – anche se già sappiamo che ci troveremo davanti numeri importanti. In questo momento è fondamentale concentrare le forze sulle persone, ma una parte di noi si è attivata anche per dare supporto con le pratiche burocratiche che riguardano la richiesta di risarcimento danni”.

Alla Regione non era comunque sfuggita la criticità della situazione di Schio, tanto che l’assessore al Bilancio e agli Enti Locali Roberto Ciambetti in giornata ha messo in allerta il Governatore Luca Zaia chiedendo di svincolare dal patto di stabilità le somme destinate agli interventi di salvaguardia e messa in sicurezza.

“Le prime informazioni sono veramente preoccupanti – ha spiegato Ciambetti – Stando ai dati Arpav a Velo d’Astico si sono superati i tredici centimetri di pioggia in pochissimi minuti e altri 10 se sono contati a Castana, nella valle del Posina. Da parte mia ho informato la segreteria del Governatore Zaia segnalando la situazione di grave disagio e mi sono immediatamente mobilitato con gli uffici della Protezione Civile. Per quanto è nelle mie facoltà mi metto a disposizione dei Comuni colpiti”.

Non appena informato della ‘bomba d’acqua’ che ha travolto Schio e la fascia pedemontana, Ciambetti ha seguito costantemente l’evolversi della situazione.

“Innanzitutto ho già scritto ai sindaci assicurando il mio personale impegno – ha voluto rassicurare – il rischio geologico-idraulico è notoriamente il più importante nel Vicentino e in tutta la Regione sono ben 161 i Comuni che presentano gravi problematiche in questa materia. Come assessore al Bilancio del Veneto vedrò quello che è possibile fare, anche perché i nostri Comuni hanno risorse limitate e in troppi casi vincoli nella spesa. Per questo ho già scritto nel primo pomeriggio sia al ministro Padoan sia al suo collega Galletti chiedendo che i fondi utilizzati per la difesa ambientale e i primi interventi delle amministrazioni locali vicentine colpite quest’oggi siano esclusi dal Patto di Stabilità”.

Nella sua lettera ai ministri Ciambetti ha messo in evidenza il fatto che il vicentino si trova spesso ad essere investito da fenomeni metereologici di portata inusuale, con picchi di piovosità capaci di spazzare strade e contrade mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e devastando agricoltura e coltivazioni. “Ho chiesto un intervento urgente – ha sottolineato Ciambetti – anche perché dobbiamo tenere presente che il maltempo ha devastato un ambito territoriale già fortemente provato anche dalla crisi economica che ha già creato e sta creando non poche tensioni tra i cittadini. In casi come questo, i contribuenti hanno il diritto di vedere utilizzare i loro soldi per la messa in sicurezza del territorio”.

Anna Bianchini