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Schio. Gli indipendentisti di Guadagnini: “Ecco perchè non abbiamo partecipato alla manifestazione anti-profughi”

Fa ancora parlare la manifestazione ‘no profughi all’Eden’ organizzata mercoledì scorso e che ha portato in strada qualche centinaio di persone. A prendere posizione questa volta è SiAmoVENETO Schio, che attraverso il segretario Pietro Bastianello, spiega perché non ha presenziato.

“In seguito alla manifestazione davanti all’Hotel Eden, promossa dal Sindaco e dal suo gruppo Noi Cittadini in collaborazione con Prima Noi di Alex Cioni, noi di SiamoVeneto Schio vorremmo fare un paio di considerazioni politiche in merito – ha spiegato Bastianello a nome del gruppo – Il movimento Regionale Siamo Veneto per l’Indipendenza, capitanato e diretto da Antonio Guadagnini unico eletto in regione Veneto dei tanti gruppi indipendentisti Veneti, non intende partecipare alle varie manifestazioni riguardanti l’arrivo dei profughi nelle varie località del Veneto e di conseguenza, come è stato, nemmeno a Schio. Questo perché a nostro avviso – ha continuato – la battaglia deve essere fatta informando i cittadini che esiste un modo di poter decidere il nostro futuro e quello dei nostri figli chiedendo attraverso il referendum per l’Indipendenza del Veneto di non dover più sottostare ai capricci del Prefetto agli ordini del governo di Roma. A Schio, come in tutti i comuni Veneti, è arrivata o sta arrivando la busta con i moduli per la raccolta firme a favore del referendum per l’Indipendenza in programma forse in primavera del prossimo anno, inviata dal movimento di Antonio Guadagnini direttamente dagli uffici della Regione Veneto. Invitiamo quindi il sindaco di Schio, assieme a tutti quelli degli altri comuni Veneti, a mettere a disposizione i moduli ed invitare i propri cittadini ad apporre una firma per  l’Indipendenza del Veneto. Indipendenza- ha concluso Bastianello – che non deve avere un colore politico e deve essere recepita come possibilità di crescita e di innovazione per i cittadini, come democrazia diretta per dare una nuova classe politica più onesta e giusta al Veneto e di conseguenza poter dare una nuova forma di accoglienza mirata nel territorio”.