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Schio. La chiusura del Sat al Tretto non piace a Cunegato: ‘Anziani abbandonati’

Il servizio di assistenza al Tretto per anziani (Sat) cambierà faccia ma il nuovo aspetto non piace per niente al consigliere di minoranza di Schio Carlo Cunegato, di ‘Tessiamo Schio’, per il quale è l’ennesimo servizio al cittadino ad affondare dopo la chiusura dei due asili nido, della gestione fallimentare dell’accoglienza ed del ‘pasticcio’ del consiglio di amministrazione della Casa.

 

Nato nel 1996 per opera di Emilia Augelli, allora assessore al sociale, a seguito della chiusura al Tretto dell’ufficio anagrafe, il Sat prevede l’attività di trasporto, assistenza ed informazione gestito da una operatrice nata e cresciuta al Tretto, che ‘conosce le esigenze della popolazione fragile del luogo, le loro caratteristiche ed i loro bisogni’, come afferma lo stesso consigliere.

 

Ma con la votazione a maggioranza del consiglio di quartiere di un paio di settimane fa l’operatrice sarà lasciata a casa da gennaio del prossimo anno, ed il suo servizio sostituito con il Ti-Trasporto, servizio di trasporto fatto esclusivamente verso le strutture ospedaliere e ambulatoriali, dedicato alle fasce deboli e gestito dal comune di Schio grazie ai volontari dell’associazione ‘La Solidarietà’.

 

‘Il servizio Sat – precisa Cunegato – è diventato un servizio alla persona, oltre che un accompagnamento, e la formula non è paragonabile all’estensione del Ti-Trasporto, ma di vera formula di comunità. Non ho dubbi che dal cappello del sindaco venga fuori la formula magica per l’innovazione del servizio, ma si lasci dire che sta mettendo mano su punti fermi che ha trovato, in fatto di servizi, che danno sicurezza e certezza’.

 

La questione sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, dove Cunegato presenterà una interrogazione alla quale il sindaco Valter Orsi dovrà dare risposta. Perché l’operatrice è stata lasciata a casa, se si è fatto una indagine su cosa ne pensano i residenti del Tretto, cosa costerà il servizio dato dalla nuova associazione, se agli anziani saranno garantite la stessa qualità del servizio che c’è stato fino adesso.

 

 

M.B.