Valdastico Nord: un corteo di un Km allo slow mob contro prolungamento della A31
Giornalisti Altovicentinonline
Il silenzio della Valle dell’Astico questa mattina, è stato squarciato dal rombo di ben sessanta mezzi tra auto, camion e trattori, che l’hanno attraversata per dire No alla Valdastico Nord. Una manifestazione organizzata dai comitati ambientalisti dell’Alto Vicentino che si sono dati appuntamento a Piovene, dopo l’urlo di protesta del comitato No Valdastico Nord e del gruppo sportivo di Casale.
I mezzi strombazzanti hanno attraversato i comuni per farsi sentire dalla gente, che non ha esitato ad affacciarsi dalla finestra e alzare il pollice, come segno di approvazione all’iniziativa di un gruppo di dissidenti che diventa ogni settimana più nutrito. Tutto questo avviene a pochi giorni dall’ok del Cipe che ha detto si al tratto Piovene Rocchette-Lastebasse, che con il no dei trentini, rischia di far costruire l’opera pubblica che altro non farà che generare cantieri di lavoro, che non daranno quell’opera a cui tanti associano sviluppo economico. ‘Che ce ne facciamo di un tratto d’autostrada inutile?Servirà solo a devastare il nostro territorio’. E’ il pensiero unanime dei manifestanti, che vogliono rompere il silenzio e coinvolgere gente comune e amministratori comunali, che non si capisce più da che parte stiano.
‘Il no di Trento all’autostrada è un segnale che ci deve far capire che la A31 fino al Trentino non serve – ha sottolineato il 49enne Giuseppe Dall’Osto, del Gruppo sportivo ricreativo di Casale – infatti i trentini hanno finanziato il troncone della Valsugana che porta a Trento sud, perché sono molto più pratici di noi. La A31 fino a Lastebasse è un’ulteriore spreco i danaro pubblico. Invece di creare opportunità di lavoro le cancellerà, perché le aziende vicino all’autostrada si sposteranno’.
Arrigo Panozzo, cinquantenne di Cogollo del Cengio, si è dato con anima e corpo al comitato No Valdastico Nord, per dire che ‘questo modello di sviluppo non va più bene. Dobbiamo avere il coraggio di dire basta e senza traumi sociali bisogna cercare sistemi di sviluppo più sostenibili’. ‘Far finire l’autostrada a Lastebasse – ha commentato Ermenegildo Colombo, ex sindaco di Cogollo del Cengio, presente al corteo – è segno che il prolungamento è una decisione aziendale che non ha nessuna logica di trasporto o di commercio’.
Renzo Priante, architetto da sempre in pole position per dire ‘no’ all’autostrada, ha organizzato il corteo di vetture per ‘sfondare il muro di cristallo contro le istituzioni. ‘Il prolungamento della A31 è un’operazione fallimentare che non serve a raggiungere Trento e non procura niente di buono – ha spiegato – La vogliono fare anche se c’è il no di Trento, anche se l’Unione Europea non lo considera un tratto strategico, anche se sbuca in mezzo a un bosco a Lastebasse, anche se sventra la stretta valle dell’Astico con viadotti e un tunnel a doppia canna che sarà il secondo più lungo d’Europa, anche se solo per illuminarla servirà energia pari a quella necessaria per una piccola città, anche se percorrerla costerà agli utenti un occhio della testa. Tutto – conclude – purchè venga garantito il rinnovo della concessione alla Società Autostrada Brescia-Padova in scadenza il prossimo 30 giugno. Bisogna opporsi a questo modo di gestire il territorio. La Serenissima e il Cipe sono fermi al trasporto su gomma e invece entro 20 anni tutti i trasporti verso le Alpi dovranno andare su ferrovia’. Ecco video: http://www.youtube.com/watch?v=gehRKp6Rf8I