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Il cane amico dell’uomo grazie a due mutazioni genetiche

Scoperte due mutazioni genetiche che potrebbero aver reso il cane più amico dell’uomo: localizzate nel gene MC2R (coinvolto nella produzione dell’ormone dello stress), avrebbero facilitato la domesticazione di Fido migliorandone le capacità cognitive necessarie per comunicare interagire con gli umani. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dalla Azabu University in Giappone.

I risultati dimostrano che i cani appartenenti alle razze più geneticamente vicine al lupo (come l’Akita e il Siberian Husky) passano meno tempo a guardare gli umani rispetto alle altre razze considerate più lontane dal lupo.

Esaminando il Dna, sono emerse due mutazioni nel gene MC2R (per il recettore della melanocortina 2) che sono risultate associate alla capacità di interpretare correttamente i segnali dell’uomo e alla propensione a guardarlo più spesso. Secondo i ricercatori, il gene MC2R potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella domesticazione del cane, probabilmente riducendo i livelli di stress in presenza delle persone.