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Polizia Provinciale: un anno di attività a tutela della fauna selvatica

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Polizia Provinciale sentinella della fauna selvatica. Con un organico ridotto a seguito della riforma sulle Province, il Corpo di Polizia Provinciale concentra la propria attività sulle materie tradizionali legate alla tutela del patrimonio faunistico e alla vigilanza in materia di caccia e pesca.

L’altra mattina il presidente della Provincia Francesco Rucco e il comandante Claudio Meggiolaro ne hanno tracciato il bilancio di un anno di attività.

Il vicentino -ha esordito il presidente Rucco- è un territorio ricco dal punto di vista ambientale, con contesti umidi di pianura, collinari e montani, popolati da specie faunistiche molto interessanti sia in quantità che in varietà. Un patrimonio che abbiamo il dovere di tutelare e lo facciamo dedicando a questo compito l’intero corpo di Polizia Provinciale, composto da 21 agenti. Tutela che comprende la vigilanza sulla caccia e la pesca, il recupero degli animali feriti, ma anche il controllo dei grandi predatori, come il lupo, l’orso il cinghiale, e il monitoraggio di animali, primi fra tutti gli ungulati, che il cambiamento climatico sta spingendo in grande quantità sempre più a valle.”

Il vicentino ha una tradizione consolidata quanto a caccia e pesca. Attualmente si contano circa 12.000 cacciatori e altrettanti pescatori. Nel servizio di vigilanza sul territorio, la Polizia Provinciale si è avvalsa, attraverso il coordinamento dei vari gruppi e predisponendo i programmi di servizio mensile, dei nuclei di agenti giurati volontari sulla caccia (71 agenti) e sulla pesca (121 agenti), messi a disposizione da varie associazioni venatorie e ambientaliste.

Vigilanza in materia di  caccia e pesca

I servizi mirati a contrastare i fenomeni di prelievo abusivo di fauna hanno portato a denunciare all’Autorità Giudiziaria 33 persone, con riferimento in particolare ai reati di detenzione e abbattimento di specie protette e particolarmente protette (24), l’uso di mezzi e richiami vietati (15), pratica dell’uccellagione (4). Tre cacciatori sono stati segnalati anche per violazioni penali sulla detenzione di armi.

A seguito degli accertamenti penali è stato sottoposto a sequestro un numero significativo di fauna e di mezzi, tra i quali: 18 fucili da caccia, 3 silenziatori, 1 visore notturno, 51 cartucce cariche, 14 richiami acustici, 12 tra reti e trappole, 104 uccelli vivi e 54 morti di specie protette, 1 capriolo morto.

I verbali di accertamento di violazioni amministrative in materia di caccia redatti dalla Polizia Provinciale sono stati 240, mentre quelli degli agenti volontari sono risultati 34. Tra le fattispecie più frequentemente contestate si sono registrate: violazioni alle norme sulla installazione degli appostamenti di caccia 106, mancate annotazioni sul tesserino regionale 58, mancato rispetto delle distanze di caccia da immobili e strade 38, violazione alle norme sull’uso dei cani da caccia 37, violazioni alle norme di calendario e sugli orari 40.

I verbali contestati in materia di pesca sono stati 9 da parte della Polizia Provinciale e 27 da parte degli agenti volontari e hanno riguardato prevalentemente infrazioni sulla pesca di salmonidi. Da evidenziare che l’attività di pesca nel 2020 ha subito notevoli restrizioni a causa della normativa anti-covid.

Nel contesto dei servizi di controllo del territorio sono stati contestati complessivamente 24 verbali di violazione alle norme regionali sulla viabilità silvo-pastorale, sulla raccolta dei funghi e dei tartufi e della flora protetta.

Attività di gestione faunistica

La Polizia Provinciale è stata impegnata in interventi rivolti ad una corretta gestione delle popolazioni faunistiche, su richiesta e a supporto delle strutture regionali (uffici Caccia e Pesca della Regione Veneto), cui competono la gestione tecnica e amministrativa in campo faunistico ittico-venatorio. Le attività specifiche hanno riguardato: