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Ora si fanno le rate per partecipare a concerti ed eventi

Sarà il costo delle rate contenute o forse la semplicità e velocità di accesso a questo pagamento, di certo è un cambio di paradigma nell’approcciarsi ai grandi eventi: sempre più giovani comprano ticket a rate, vogliono andare al concerto ma non pagare troppo in anticipo. Non solo. Possono permettersi di acquistare più eventi, anche se non hanno l’immediata disponibilità economica per farlo.

Unatendenza quella lanciata da TicketSms, start up specializzata nel ticketing digitale. Ha svolto una analisi basata sulle vendite dei propri tagliandi utilizzando portali finanziari che garantiscono la possibilità di acquisti a rate.

Una crescita dell’83%

La piattaforma permette di acquistare in tre rate i biglietti: negli ultimi mesi si è registrata un’impennata senza precedenti degli acquisti. Se prima la crescita era bassa (+1,2% tra il 2018 e il 2019; +6% e +9% nei due anni successivi), nel 2022 si è registrato invece un +83%.

“Poca attenzione per sport e cultura”

“Il nostro acquirente medio per i biglietti a rate è molto giovane, nel 55% dei casi è un under 25 – spiega il ceo di TicketSms, Andrea Vitali – Solo uno su dieci ha più di 36 anni. Quanto ai settori di interesse, in sei volte casi su dieci l’approccio è quello di un acquisto per un evento del clubbing, nel rimanente dei casi stiamo parlando di concerti. Al momento, in questo settore c’è poca attenzione per  sport e cultura: solo pochissimi utenti hanno chiesto la rateizzazione per queste tipologie di evento”.

Spesa media sotto i 30 euro

Per TicketSms è “interessante anche analizzare il prezzo medio per cui si chiede di pagare in tre rate, quindi nei tre mesi successivi all’acquisto, senza interesse alcuno. Nel 45% dei casi si tratta di cifre sotto i 30 euro; nel 42% dei casi il valore è nella forbice 30-60 e solo in un caso su dieci si va oltre ai sessanta euro. La sensazione complessiva è che sia dunque l’utente giovane, che magari ha pochi soldi nel portafoglio, a privilegiare gli acquisti a rate, anche per una semplice serata in discoteca”.

Fonte Corriere Università