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Arriva la ‘norma bavaglio’ per i giornalisti

Con il via libera della Camera alla Legge di delegazione europea, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” dell’ordinanza con cui i giudici formalizzano una misura cautelare, arriva la norma che Pd, M5s e Avs hanno già ribattezzato ‘nuovo bavaglio’. Si tratta di una modifica al codice di procedura penale, pensata dal deputato e responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa e riformulata dal Governo, che è stata votata in Aula alla Camera da una maggioranza allargata al partito di Calenda e Italia viva. La proposta è passata con 160 sì e 70 contrari tra le proteste delle altre opposizioni.

L’ordinanza di custodia cautelare (in gergo tecnico O.C.C.) è l’atto con cui i giudici formalizzano una misura di arresto in carcere o ai domiciliari e contiene tutti i fatti e gli indizi di prova raccolti dai pubblici ministeri: interrogatori, intercettazioni, perquisizioni, i nomi di imputati e indagati.

In pratica è l’atto con cui si chiede di andare a processo.

Se la norma diventerà legge, con l’ok definitivo del Senato, non sarà più consentito alla stampa darne conto. Viene infatti vietato di riportare, in nome del principio della presunzione di innocenza, l’integrale del testo o anche stralci fino al termine dell’udienza preliminare con una modifica all’articolo 114 del Codice di procedura penale sul “divieto di pubblicazione di atti e immagini”. La norma fa un passo indietro rispetto alla legge Orlando del 2017 sulle intercettazioni che permetteva invece la pubblicazione di stralci delle ordinanze. Ora dovrà restare tutto segreto fino al processo. Già lunedi’ l’Ordine dei giornalisti aveva espresso preoccupazione per l’emendamento Costa giudicandolo “un duro colpo al diritto di cronaca”. Le associazioni della stampa minacciano lo sciopero.