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Coronavirus, Gryphon ci minaccia dalla Cina: i sintomi

Gryphon, la variante Covid che gli scienziati hanno catalogato come sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, potrebbe essere la responsabile dell’impennata dell’epidemia di Covid-19 in Cina, dove sta circolando da ottobre. Purtroppo manca la certezza scientifica visto che la Cina non fornisce dati alla comunità internazionale, ma gli esperti la stanno considerando molto seriamente l’ipotesi, anche perchè la crescita dei casi che si sta verificando in altri Stati viene collegato proprio a Gryphon.

In queste ultime settimane ci sono due varianti del Covid che stanno tenendo alta l’attenzione degli esperti: la BQ 1.1 di Omicron 5 nota come “Cerberus“, figlia di 3 mutazioni sulla proteina Spike (S444T; S460K, R346T) e la XBB Gryphon che, come spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non differisce molto da Cerberus, e quindi anch’essa può essere considerata una sottovariante di Omicron. Nata da una ricombinazione delle sottovarianti BA.2.10.1 e BA.2.75, nella settimana che va dal 3 al 9 ottobre 2022 la XBB aveva una prevalenza mondiale dell’1,3% distribuita in 35 nazioni. Al momento l’attenzione si concentra sulla XBB.1.5, che in Cina sta circolando da ottobre e che è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BA.2.1 e BA.2.1.

In Cina “sta accadendo qualcosa di molto importante: il numero di decessi per Covid è incontrollabile e finora si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti”, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento. L’attenzione si concentra sulla XBB.1.5, che in Cina sta circolando da ottobre e che è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BA.2.1 e BA.2.1. “Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, ma la XBB sta rapidamente sostituendo sottovarianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1”, dice ancora l’esperto. La stessa sottovariante si è diffusa in tempi rapidi in almeno altri nove Paesi, sei dei quali europei.

Oltre che in Italia, dove al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus SarsCoV2 in circolazione, la XBB è stata rilevata in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%) come indica il sito Our World in Data, citando i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid. La XBB è presente anche in Australia (3,33%), Canada (1,93%) e Stati Uniti (13,42%). Qui, in particolare, sembra collegata al recente aumento del 140% dei ricoveri a New York avvenuto nell’ultimo mese.

I sintomi

La XBB Gryphon, essendo una sottovariante che, come spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non differisce molto da Cerberus, i segni più comuni sono simili: raffreddore, tosse e mal di gola, segni confondibili proprio con l’influenza stessa o con un semplicissimo raffreddore. L’unica diagnosi certa dunque può essere data da un tampone. La grande preoccupazione è che Gryphon potrebbe essere molto abile a scavalcare gli ostacoli immunitari creati dall’immunità dei vaccini e quindi potrebbe essere in grado di generare una forma severa della malattia.

Gryphon presente in Italia

La XBB Gryphon, oltre che in Italia, dove al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus SarsCoV2 in circolazione, è stata rilevata in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%) come indica il sito Our World in Data, citando i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid. La XBB è presente anche in Australia (3,33%), Canada (1,93%) e Stati Uniti (13,42%). Qui, in particolare, sembra collegata al recente aumento del 140% dei ricoveri a New York avvenuto nell’ultimo mese.