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Con la crisi si consumano più uova: ” Si possono mangiare anche 3 volte a settimana”

Il ‘caro spesa’ cambia le abitudini a tavola. E, in particolare, come sostituto proteico della carne cresce il consumo delle uova, economiche, ma anche versatili nelle preparazioni. Una scelta consolidata in periodo Covid che, seppur dettata dal budget, non ha controindicazioni sul piano di una sana alimentazione. A promuoverla è Ciro Vestita, nutrizionista e autore di diverse pubblicazioni su alimentazione e fitoterapia, proprio in questi giorni in uscita in libreria con il volume ‘Piccola farmacia botanica’ (Bur), nel quale piante e alimenti vengono considerati anche nella loro funzione curativa e preventiva, attraverso rimedi naturali – a basso costo anche questi – per piccoli disturbi.

“Nella scala d’importanza delle diverse proteine – spiega Vestita all’Adnkronos Salute – al primo posto ci sono proprio le uova. Poi ci sono il pesce e il latte, e la carne arriva in quarta posizione. Se vogliamo risparmiare e guadagnare in salute, le uova vanno benissimo. Sono un alimento di alta qualità che contiene una serie di aminoacidi importanti per la nostra salute. E il risparmio è anche energetico, su gas o elettricità, perché per la cottura l’uovo richiede tempi brevi“.

L’esperto smentisce anche i pregiudizi su questo alimento. “Spesso si parla dell’elevato contenuto di colesterolo: non è così – precisa – Nell’uovo crudo c’è colesterolo ‘buono’ soprattutto. La cottura satura i grassi, ma mangiando per esempio uova alla coque, il problema è risolto. In ogni caso, anche con una bella frittata ogni tanto non accade nulla”. Un piatto ‘povero’, ma perfetto sul piano nutrizionale è infatti “la frittata di cipolle: nutriente, depurativa grazie alla quercetina delle cipolle, cardioprotettiva”. Per i ragazzi, inoltre, una colazione saporita ed energetica “è quella con il classico zabaione, benefico e a bassissimo costo. Ricette che attingono dalla tradizione e che tutti possono realizzare”.

L’uovo “può essere consumato anche tre volte la settimana. Deve evitarle solo chi soffre di calcioli alla cistifellea”, evidenzia Vestita. Come altre proteine, per mantenere i costi bassi, oltre a ricorrere ai legumi, “non è necessario rinunciare alla carne: basta scegliere dei tagli economici – puntualizza lo specialista – che hanno comunque un elevato apporto nutrizionale. In particolare le frattaglie, così poco usate oggi. Il cuore dell’animale, ad esempio, è buono per gusto e valore nutritivo. Tre o 4 etti costano poco più di un euro, è ricchissimo di ferro, ha un buon sapore e può essere cucinato in mille modi. Anche le animelle hanno un grande valore nutrizionale e negli ultimi anni sono anche diventate di moda nei ristoranti stellati”.