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Perché si paga il coperto al ristorante e quando è illegale

Il coperto al ristorante, una voce presente nel conto che spesso solleva interrogativi e, talvolta, malumori tra i commensali. Questa pratica, radicata nella tradizione italiana, nasce in tempi antichi e si è evoluta nel corso dei secoli, assumendo connotazioni diverse fino a diventare quello che è oggi: una quota forfettaria che copre servizi aggiuntivi al semplice pasto.
Le origini medievali del coperto 
La storia del coperto affonda le radici nel Medioevo, quando le locande offrivano riparo (letteralmente un “coperto”) ai viaggiatori e ai pellegrini. Questi ultimi, consumando i propri viveri, erano comunque tenuti a corrispondere un piccolo contributo per l’utilizzo dello spazio e delle attrezzature. Nel tempo, l’usanza si è trasformata: oggi, portare cibo da casa in un ristorante è impensabile, ma il concetto di coperto è rimasto, mutando significato.

Cosa comprende il coperto oggi? 
Oggi, il coperto include generalmente il servizio di pane, l’uso di posate, piatti, bicchieri, tovaglie e tovaglioli, e può variare a seconda della qualità e del tipo di materiali utilizzati. Alcuni ristoratori includono nel calcolo del coperto anche elementi meno tangibili, come la posizione e il prestigio della location, la professionalità del personale e l’atmosfera del locale.

 La legalità del coperto 
Il coperto è una pratica legale in Italia, purché il suo costo sia chiaramente indicato nel menu, come previsto dall’art. 18 del Regio Decreto n. 635/1940. Non esistendo una normativa unica che regoli il prezzo del coperto su scala nazionale, la sua gestione è affidata alle singole realtà locali.

 Quando è possibile evitare il coperto? 
Il pagamento del coperto può essere contestato se non viene esplicitamente menzionato nel menu. In tal caso, il cliente ha il diritto di rifiutare questa voce sul conto finale.

 Quanto costa il coperto?

Il costo medio del coperto varia: si attesta intorno ai 2 euro per ristoranti e pizzerie di media categoria, ma può raggiungere i 5 euro in locali di alta cucina. Tuttavia, alcuni ristoratori scelgono di non applicarlo, integrando il servizio nel prezzo complessivo dell’esperienza culinaria offerta.

Coperto e rincari: uno sguardo al presente In tempi di crisi energetica e climatica, il settore della ristorazione si trova a fronteggiare significativi aumenti dei costi delle materie prime, che inevitabilmente si riflettono sui prezzi al consumo. Ingredienti come la mozzarella e il pomodoro San Marzano hanno visto rincari considerevoli, influenzando il costo finale dei piatti. In questo contesto, il coperto assume un ruolo ancor più rilevante, fungendo da cuscinetto per aiutare i ristoratori a gestire l’aumento delle spese.

In conclusione, il coperto, con la sua lunga storia e le sue molteplici sfaccettature, rimane un elemento distintivo della ristorazione italiana. Se da un lato può sembrare un retaggio del passato, dall’altro si rivela uno strumento utile per i ristoratori, soprattutto in periodi di difficoltà economiche. La chiave sta nella trasparenza e nella comunicazione con i clienti, che devono essere sempre informati sulle voci di spesa che incontreranno nel loro conto.

V.R.