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Prosecco doc in calo, ma qualità buona

La vendemmia 2021 si annuncia in ritardo in tutte le zone vitivinicole del VENETO, compresa la vasta area del Prosecco DOC, che interessa cinque province venete (in pratica tutte con esclusione di Verona e Rovigo) e il Friuli-Venezia Giulia. Come le uve degli altri vitigni veneti, anche la Glera (Prosecco) paga dunque pegno per il bizzarro andamento climatico che ha contraddistinto la presente annata, si spiega da VENETO Agricoltura. Ed è proprio per questo ritardo di maturazione delle uve che lo “storico” incontro (47esima edizione) di VENETO Agricoltura, con Regione, Arpav, Avepa e Crea-VE, dedicato alle previsioni della vendemmia nel VENETO, nelle principali regioni vitivinicole italiane, in Francia e Spagna, si svolgerà il prossimo 31 agosto (su Zoom) anziché a inizio mese come d’abitudine. “Sotto il profilo quantitativo- sottolinea Andrea Battistella del Consorzio di tutela- si stimano per quest’anno rese inferiori rispetto ai massimali indicati dal disciplinare. Ed è proprio per questo motivo che, sentiti gli uffici preposti di Regione VENETO, Regione Friuli-Venezia Giulia e le Organizzazioni di categoria, saranno attivate le misure idonee (attingimento temporaneo e stoccaggio) per far fronte alla carenza di uva per Prosecco doc e di conseguenza soddisfare nei prossimi mesi la richiesta dei mercati”. Per quanto riguarda la qualità delle uve destinate a diventare Prosecco 2021, gli operatori sottolineano che è ancora presto per fare proclami, in quanto tutto si deciderà durante la lunga e delicata fase di maturazione, però i presupposti sono buoni, in particolare per le aree rimaste indenni dalle grandinate.

“Le uve dell’area Prosecco doc sia veneta che friulana- analizza Battistella- in questo momento sono in piena fase di invaiatura (gli acini cominciano a maturare e a prendere colore); per le varietà destinate al taglio, come Pinot e Chardonnay, l’invaiatura è in uno stadio avanzato. E’ importante ricordare- continua Battistella- che anche quest’anno i nostri viticoltori hanno dimostrato tutta la loro bravura e professionalità, affrontando nel migliore dei modi una campagna molto complicata, iniziata con le gelate di aprile, proseguita con le forti grandinate che hanno interessato alcune zone e con l’alternanza di periodi siccitosi e piovosi”. Fatto sta che ad oggi lo stato sanitario delle uve nel grande comprensorio del Prosecco doc “è assolutamente soddisfacente. Gli operatori hanno saputo contenere le principali fitopatie della vite, anche se- come rilevano i tecnici del Consorzio di Tutela- quest’anno si sono ripresentate come nel 2020 alcune criticità che un po’ preoccupano gli operatori, vale a dire il mal dell’esca e ancor più la flavescenza dorata”