AltoVicentinOnline

Nuovo governo, non tutti conserveranno poltrona e stipendio

Ha lasciato il suo Veneto, un assessorato che è il più prestigioso quando si amministra a livello regionale. Ora rischia poltrona e stipendio. Stiamo parlando di Luca Coletto, che lo scorso anno, precisamente il 28 novembre 2018, è stato chiamato a Roma per collaborare con il ministro Giulia Grillo. Chi meglio di lui avrebbe potuto sostenerla in un momento storico drammatico per la Sanità italiana? Coletto è indubbiamente un amministratore di grandissimo prestigio e grazie al suo contributo la sanità veneta è sempre stata ai primi posti delle classifiche nazionali. C’è chi lo rimpiange e si è rammaricato quando in anni in cui la carenza di medici e il gravissimo problema delle liste d’attesa, che stanno paralizzando un’intera regione con utenti in sommossa, ha saputo che la sua professionalità lasciava il Veneto. La crisi di governo proclamata proprio dal suo leader di partito Matteo Salvini, se ha risparmiato molti deputati e senatori di casa nostra, come Erik Pretto e Silvia Covolo, che continueranno a lavorare a Roma, passando però all’opposizione, ha sacrificato persone come Coletto che al Veneto in difficoltà con la riforma sanitaria sarebbe servito. Invece, ha perso poltrona e stipendio perchè mai avrebbe potuto immaginare che quel governo, a cui aveva giurato impegno a  Palazzo Chigi il 7 dicembre 2018, alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte  e del sottosegretario Giancarlo Giorgetti , potesse crollare così presto come un castello di sabbia.

Rimarrà a Roma anche il ministro Erika Stefani, che comunque è senatrice e lo scranno l’ha conservato. Certamente meno prestigioso di quello di ministro, incarico per il quale aveva messo da parte la propria professione di avvocato. Fa specie che un ministro che in tv vedevamo accanto ai leader di governo e con l’incarico di portare avanti la missione più cara al Nord Italia, l’autonomia, sia ora destinata a mimetizzarsi tra l’esercito di senatori romani. Per giunta all’opposizione.

N.B.