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Malo. Gonzo: ‘Fusione grande opportunità. Amministrazione non sa comunicare col popolo’

‘La fusione con Monte di Malo era una grande opportunità, ma non si è saputa gestire per mancanza di comunicazione, quest’ultima non è certo la ‘specialità’ del nostro sindaco, che non vuole adeguarsi ai tempi sfruttando quei canali come i social oggi determinanti per chi amministra’.

Elisa Gonzo è pronta a rimettersi in gioco e parla a ruota libera, come è nel suo stile, dopo le dichiarazioni del sindaco , che qualche giorno fa, aveva detto che a Malo si vive bene. La reazione della consigliera di minoranza, forte più che mai dopo l’impegno all’opposizione, ruolo che giudica altamente formativo per chi vuole fare l’amministratore è stato: ‘A Malo si vive bene, ma non benissimo’

Agguerrita leader del gruppo “Progettiamo Malo”, ha le idee chiare e le sa esprimere molto bene. Al contrario del primo cittadino Paola Lain, donna pratica, tutta carte e conti, Elisa Gonzo è una comunicatrice, che sa ammaliare con una dialettica diretta, che modula secondo il tipo di interlocutore. Che questo sia giovane o meno, si dà senza pensarci troppo su. E’ vivace, proprio come vorrebbe fosse il suo paese.

‘Malo è un paese in cui è molto piacevole vivere. Offre molti spunti interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che dal punto vista culturale, basti pensare alla presenza di vari musei o al fatto che siamo la patria di Meneghello, con una vita associativa molto vivace. Il tutto però non viene sfruttato a dovere, e ovviamente può e deve essere migliorato. Io credo che ci sia un grandissimo potenziale che viene lasciato a sé stesso, senza collegamento e senza la capacità di fare rete. A me piacerebbe vedere di più, piacerebbe vedere una città viva, con un centro storico riqualificato e ripensato in maniera diversa, magari attraverso una progettualità reale e una condivisione con i cittadini. Stiamo perdendo molte occasioni perché siamo fermi e chiusi nel nostro territorio’.

Ultimamente si parla spesso di Malo. Si vedono quasi ogni giorno foto di un paese ‘oltraggiato’  da rifiuti ad esempio. Manca senso civico ?

Se devo basarmi su quanto vedo non sembriamo degli esempi di civiltà. Ma sono convinta che il cittadino maladense abbia dentro di sé un grande orgoglio sincero per il proprio paese, e che magari certe situazioni derivino da qualche singolo isolato. Quando sono esplose le polemiche (vedi caso multe al parco giochi) è stato più per una inadeguatezza dell’attuale amministrazione nel saper gestire a livello mediatico la situazione più che per un reale malessere del paese. Bisogna saper coinvolgere le nuove generazioni, parlare il loro linguaggio, essere attivi sui social, avere una pagina sempre ricca di contenuti e proposte, per riuscire ad arrivare anche ai più giovani. Serve più collaborazione con il mondo della scuola e con le famiglie, mondi che adesso non vengono ascoltati.

A proposito di scuola, cosa  pensa riguardo al cantiere della Rigotti?

Mi auguro che il cantiere  concluda i lavori entro le date previste, perché la priorità è rimettere la scuola nelle condizioni di funzionare. Il corpo insegnante ha fatto tantissimo, ma stanno lavorando in tre plessi diversi con tutte le difficoltà che ne conseguono. Io non mi sarei lanciata in quel tipo di progetto, impegnando tutte le risorse economiche di un paese e comunque mettendo in difficoltà chi opera nella scuola con ripercussioni su una intera generazione. C’era la possibilità sia economica che progettuale di operare in maniera diversa, magari utilizzando gli spazi didattici in un’altra maniera. Il progetto che ha vinto presenta delle notevoli criticità, per il semplice fatto che nasce dalla volontà di creare una piazza e non di costruire una nuova scuola, viziato da quel tipo di obiettivo quindi non ha l’efficacia che si aspeterebbe. Si è agito senza coinvolgere né il corpo docente né la cittadinanza, calando dall’alto un progetto senza dare la possibilità di discuterlo, girando attorno alle polemiche che ci sono state e ci saranno. C’è e c’è stata una carenza di ascolto che è emblematica.

Pensa che uno dei difetti della linea tenuta da questa amministrazione sia quindi la mancanza di ascolto e di comunicazione?

La comunicazione è un processo molto importante ma anche molto difficile, non è mai univoco. In politica si deve usare l’ascolto, e si deve andare incontro ad una costante rinegoziazione. Il chiudersi a palazzo e il non aprirsi al confronto e al dialogo mette in difficoltà l’attuale amministrazione ma anche il paese. La fuga dal confronto e dal dialogo crea delle situazioni poco chiare e irrisolte e tante scelte potevano essere raccontate in maniera diversa, con più condivisione di informazioni. Il sindaco dopo la vittoria aveva dichiarato che voleva essere il sindaco di tutti. Penso che stia facendo molta fatica nel dimostrare questo proprio perché non accetta il confronto.

Lei in che tipo di comunicazione crede?

Cerchiamo di essere molto presenti sui social, abbiamo una pagina facebook che popoliamo costantemente di notizie, di proposte, confrontandoci liberamente anche sulle idee. Per gestire bene i social serve preparazione ma serve anche una predisposizione culturale, bisogna capire l’importanza di strumenti molto potenti ed efficaci. La maggioranza ha dei canali istituzionali ben maggiori rispetto a noi, che potrebbero e dovrebbero sfruttare molto meglio. Visibilità e consenso viaggiano appaiati in politica, e questo spesso sembrano dimenticarlo.

Per quanto riguarda la fusione , dopo il no il Monte di Malo?

Noi eravamo  a favore e siamo ancora pronti ad affiancarci alla maggioranza per raccontare contrada per contrada gli aspetti positivi che porta con sé, proprio perché amiamo Malo e siamo consapevoli che sia una scelta valida. Dovrebbero capire che siamo davanti ad una svolta culturale per il paese, e che ci resta poco tempo per spiegarlo a tutti, rivolgendoci specialmente a quelle persone che per età e tradizione possono essere contrari. Ma anche in questo caso sembra ci sia poca volontà di condividere con la popolazione quanto si sta facendo e i risvolti che determinate scelte possono avere. Ad esempio bisognava rassicurare le frazioni che con la fusione non avrebbero perduto  importanza.

C’è la volontà di una ricandidatura?

Sono pronta a rimettermi in gioco personalmente, ma faccio parte di un gruppo e la decisione sarà collettiva. Ora abbiamo più esperienza e siamo più preparati. Abbiamo corso senza l’appoggio di alcun partito a differenza della Lega che appoggiava la candidata Lain, ed eravamo consapevoli che sarebbe stata dura. Restiamo una forza di centrodestra e non usciremo da questo alveo per rincorrere poltrone. Ripeto comunque che rinnovo la mia disponibilità.

Lei è giovane, ma con alle spalle un lavoro di responsabilità come manager per una grande azienda lontana da Malo. Ha una famiglia con due bambini piccoli. Cosa la  spinge a regalare così tanto impegno alla politica?

Sicuramente la passione e l’amore per il mio paese. La ricetta è semplice : basta non dormire. Direi che spesso non è facile, ma ho sempre potuto contare sul supporto della mia famiglia e in particolare di mia madre che mi ha permesso di potermi impegnare in politica e che ringrazio pubblicamente. Nel momento in cui ho avuto la mia prima figlia ho dovuto rinunciare ad una progressione importante di carriera, in quanto ho messo in primo piano la salute della mia famiglia rispetto alle mie aspirazioni professionali. Non l’ho fatto su pressioni dell’azienda sia ben chiaro, ma una mia scelta personale. Grazie alla visione moderna di un direttore risorse umane donna oggi posso contare su un part-time, sulla possibilità di lavorare anche da casa, posso gestirmi il tempo nel migliore dei modi, con un orientamento al risultato più che alla presenza.

Se lei fosse Sindaco, quali sarebbero i provvedimenti che metterebbe in atto subito? Dove concentrerebbe  il suo operato?

Darei maggiore importanza al sociale, quasi dimenticato dall’attuale amministrazione.

Bisogna ricominciare a parlare con le persone, con gli anziani abbandonati e soli ma anche con i giovani che non trovano spazi di espressione, che sono vittime di bullismo o che soffrono di scarsa considerazione. Porrei l’attenzione al senso civico, al senso di appartenenza ad un paese dove si vive bene ma si potrebbe vivere molto meglio. Le persone devono essere al centro dell’azione amministrativa e si deve pensare al loro benessere prima di pensare ai tecnicismi dei provvedimenti o a far quadrare il bilancio.

Pier Daniele Dalle Rive