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Pedemonte. Letta a sorpresa nella valle dell’Astico: ‘La mia una candidatura non di facciata’

Lo aveva detto e ha mantenuto la parola: “Non mi candiderò nel collegio di Vicenza senza prendere coscienza della situazione in questa fetta di nord est: girerò quanto più possibile con la responsabilità e l’attenzione richiesta a qualsiasi candidato”.

Parola del Segretario Nazionale del Partito Democratico Enrico Letta che da ieri pomeriggio è nel vicentino impegnato in un fitto calendario di incontri con un chiodo fisso: in mezzo agli incontri istituzionali e a quelli di partito, incontrare la gente e visitare la provincia.

Dopo una mattinata prima ad Arzignano con il distretto della concia per un confronto sul PNRR per la transizione green nella produzione della pelle e poi a Valdagno partendo dal mercato settimanale, sino al giardino dell’IPAB Villa Serena assieme anche a RSA Fondazione Marzotto per discutere delle difficoltà legate alle case di riposo e alla carenza di personale concludendo poi nella sede dell’ITS fashion sustainability manager per discutere di formazione post diploma, l’ex premier ha fatto visita anche alla Crocco Spa di Cornedo, azienda leader nella produzione degli imballaggi flessibili e successivamente visitato Recoaro, fresco assegnatario in Veneto del bando Borghi.

Quasi una sorpresa poi, verso le 15, la sua visita nell’alta valle dell’Astico, presso l’Agr Forge di Pedemonte dove Letta accompagnato dal segretario provinciale Davide Giacomin e dai candidati di ‘casa’, Giulia Andrian e Sandro Maculan, si è lungamente intrattenuto con le maestranze accolto anche da un saluto del Sindaco Roberto Carotta a illustragli qualche dato sul territorio: “La nostra è poco più che una start up siderurgica con 25 dipendenti” – raccontano i referenti dell’azienda che sono stati informati solo qualche giorno fa dell’arrivo di un big della politica -“e siamo moderatamente soddisfatti sia del primo semestre sia degli ordinativi per i prossimi mesi. I clienti ci stanno dando fiducia, ma non possiamo negare che il peso del costo di luce e gas in particolare ci sta togliendo un bel po’ di serenità: da 90mila a oltre 240mila euro è facile intuire cosa questo significhi per i numeri che ci inchiodano ad una realtà che rischia di frenarci proprio sul più bello”.

Parole che il Segretario Dem ha ascoltato con particolare attenzione ipotizzando un tetto alle bollette oltre ad un intervento strutturale: “Ho ben presente che siete voi quelli che mandano avanti il nostro Paese” – ha dichiarato Letta -“e bisogna che anche per questa ragione la politica non solo sostenga le imprese ma lasci qualche soldo in più nelle tasche dei lavoratori senza che questo vada ad incidere ancora sulle aziende e su imprenditori che già stanno lottando contro una difficoltà dietro l’altra”.

Strette di mano e sorrisi mentre si accenna alle difficoltà dei comuni montani e ad un territorio bello quanto fragile che Letta non ha mancato di farsi spiegare con dovizia di particolari: “Indipendentemente dai gusti personali” – raccontano Ferdinand e Riccardo, addetto alla laminazione il primo e tornitore il secondo – “che un personaggio di spicco abbia trovato il tempo di venire fin quassù ci ha molto colpito. Siamo in un paese di 800 anime, un’azienda tutto sommato piccola: eppure ci siamo sentiti valorizzati. Per una volta possiamo dire che la politica ci ha ascoltati”.

M.Z.