AltoVicentinOnline

Valdastico-Pedemonte. Gli ‘angeli’ della protezione civile, emblema di solidarietà

Sono letteralmente gli uomini della porta accanto, quelli che conoscono il territorio e la sua gente, ed anche le fragilità delle nostre montagne. Sono i 14 volontari della protezione civile Alto Astico, tutti residenti tra Pedemonte e Valdastico, che in caso di emergenza come quella del nubifragio dei giorni scorsi sono chiamati ad intervenire immediatamente in aiuto di vigili del fuoco, carabinieri e primo soccorso.

E proprio con i vigili del fuoco impegnati al massimo e senza più un uomo a disposizione, che lunedì scorso registravano contemporaneamente ben 50 segnalazioni, gli uomini della Alto Astico sono intervenuti immediatamente, già dai primi danni provocati dal maltempo. Il presidente della squadra, Massimo Lorenzini, ha raccontato a ritmo serrato gli interventi eseguiti dai suoi uomini.

Sabato sera poco prima di mezzanotte hanno compiuto il primo intervento ai Longhi di Pedemonte, dove erano franati in strada abbondanti sassi in seguito alle violente piogge. Domenica la squadra si é dovuta rimboccare le maniche e prestare la sua opera a Ponte Posta a Valdastico e nelle frazioni dei Ciechi e delle Carotte di Pedemonte. A causa della violenta esondazione dell’Astico in tre punti a Ponte Maso a Valdastico i volontari hanno dovuto chiamare rinforzi, colleghi di Arsiero, Tonezza e Cogollo del Cengio. Qui hanno messo in sicurezza una famiglia ed il loro cane. Infine sono intervenuti in Localitâ Basso a Valdastico a rimuovere ramaglie e tronchi d’albero che saturavano il greto del torrente.

Il loro é un intervento di prima emergenza, e come tale devono essere pronti a tutto. Spostare sassi, limitare i danni delle esondazioni, essere di supporto alla viabilità regolando il traffico in caso di estremo pericolo, spostare i detriti portati dall’acqua, tagliare piante, portare in salvo persone e animali. E, cosa non da poco, rassicurare la gente e non creare paure ulteriori.

‘In questi casi di emergenza – ha detto Lorenzini – dobbiamo essere anche psicologi, tranquillizzare le persone e cercare di confortarle. Alcuni di noi sono in pensione, ma altri hanno un lavoro e ci siamo dovuti organizzare anche andando al lavoro prima del solito, per poter svolgere le nostre attività di primo soccorso. Non nego che abbiamo avuto i nostri momenti di tensione, in particolare quando le piante cadute per il forte vento hanno bloccato entrambe le strade di accesso a Pedemonte e Lastebasse’.

Aiuto e supporto anche ai tecnici Enel, la squadra ha avuto il suo bel da fare anche martedì e mercoledì a seguito dei prolungati black out, prima a Pedemonte, poi a Montepian di Lastebasse, dove i tecnici erano bloccati in strada proprio dagli alberi caduti, e non riuscivano più a procedere. Hanno dato una mano infine a liberare gli scantinati sommersi dall’acqua, come a Brancafora di Pedemonte.

‘La nostra soddisfazione – ha spiegato ancora Lorenzini – è quella di veder sistemate le cose, non vogliamo ringraziamenti. Però l’altro giorno ci è arrivata una mail da una signora, con la quale ci ringraziava tutti per il nostro lavoro ed il nostro aiuto. Non ce l’aspettavamo, quelle parole ci hanno colpito e commosso. Veramente, ci basta poco’.

Marta Boriero