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A Schio va in scena il Festival Danza in Rete

La settima edizione Festival Danza in Rete, realizzato dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico, torna a Schio con un doppio appuntamento: sabato 6 aprile alle ore 18.30 in Piazza Falcone Borsellino va in scena la performance urbana “Otempodiz (il tempo dice)” della Compagnia Ertza; alle ore 21 sul palco del Teatro Civico l’appuntamento è con la performance partecipata “Ballroom” della coreografa Chiara Frigo per la sezione Danza in Rete OFF.

“Otempodiz (il tempo dice)” è una performance internazionale che riflette sul diverso concetto di tempo tra il mondo occidentale e l’Africa. In Occidente il tempo si conta, si misura, si compra, si vende, si pianifica e si organizza. È qualcosa di oggettivo, indipendente dalle persone. Al contrario, in Africa il tempo è qualcosa che le persone vivono e se non lo possiedono, lo creano. È qualcosa di soggettivo, strettamente legato alle persone. L’idea di essere nati in una specifica zona del mondo definisce quindi la propria concezione di tempo. È la forza che permette di danzare, qualunque sia l’origine, il genere o la condizione. “Otempodiz (il tempo dice)” è il risultato di un processo di scambio e di creazione artistica bilaterale a cavallo tra Mozambico e Spagna che vede in scena i danzatori Fenias Nhumaio e Deissane Machava con concept, regia e coreografia di Asier Zabaleta.

“Ballroom”, a cura di Chiara Frigo, coreografa e co-direttrice artistica della compagnia Zebra Cultural Zoo, è un progetto di comunità e arte partecipata che prevede il coinvolgimento del pubblico e come interpreti in scena Cristina Bacilieri, Simone Baldo, Vittoria Caneva, Milly Cuman, Giovanna Garzotto, Michela Negro con la partecipazione di allieve e allievi di Laboratorio Danza Verona. Nato nel 2013 a Bassano del Grappa nell’ambito dell’innovativo progetto europeo “Act Your Age” (IT, NL, CY), “Ballroom” approda nel 2023 alla celebrazione del suo decennale. Lo spettacolo è un’esperienza di comunità in cui persone di diverse generazioni si riuniscono attraverso la danza. Un rettangolo di sedie è la cornice in cui la performance prende vita: la sala da ballo come contenitore della memoria, amori e passioni vissute, oppure semplicemente sfiorate, fuggevoli apparizioni di partner osservati dalla distanza di una sedia posta all’altro estremo di una stanza. In un’atmosfera carica di intimità, gli spettatori compiono un viaggio nei loro ricordi grazie all’empatia che si crea con gli interpreti. E così la semplice geometria di un luogo si trasforma in una sala da ballo, quell’immaginario collettivo di una tradizione ormai perduta, che qui si arricchisce di elementi pop e di richiami al mondo dello speed dating. “Ballroom” è un progetto di inclusione che si fonda su un piano orizzontale e pone al centro la relazione umana, il desiderio di parlare a tutti, il coraggio di osare, agire e compiere un cambiamento. La danza è un diritto dell’umanità, è l’arte che connette le persone al proprio corpo e all’umanità più di ogni altra, supera le barriere linguistiche e culturali, permette di abitare artisticamente gli spazi pubblici e di creare per essi nuove identità. Per l’occasione, il Teatro Civico ospita artisti e spettatori sul palcoscenico in un allestimento che offre l’opportunità di ammirare lo storico teatro all’italiana da un punto di vista inedito.

“Your Arms are Wings, Your Legs are Roots” è il titolo della settima edizione del Festival dedicato all’arte coreutica in tutte le sue forme e diventato nel tempo un riferimento per le nuove generazioni di danzatori e coreografi italiani e stranieri. Il Festival, curato da Pier Giacomo Cirella, Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua, è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura fin dalla prima edizione; è sostenuto inoltre da Viacqua, società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato in 67 Comuni della provincia di Vicenza e dalla Fondazione Roi, prestigiosa istituzione culturale della Città, nel centesimo anniversario della nascita del fondatore, il mecenate Giuseppe Roi.

Ertza nasce nel 2004 sotto la direzione del danzatore e coreografo Asier Zabaleta con lo scopo di dare vita a un nuovo spazio di creazione coreografica libero da vincoli e convenzioni, in cui poter creare progetti in collaborazione con artisti provenienti da altre discipline o alla ricerca di nuovi linguaggi di contaminazione tra diversi stili di danza. Il lavoro di Ertza si interroga sulle contraddizioni umane e sociali e invita il pubblico, in modo ludico e armonioso, a riflettere su temi caldi di attualità e ad assumere una posizione attiva di fronte a ciò che vedono. A partire dal momento della sua creazione, Ertza ha presentato i suoi lavori in Cina, Filippine, Brasile, Perù, Costa Rica, El Salvador, Messico, Israele, Mozambico e molti Paesi europei.

Chiara Frigo è coreografa e performer. Nel 2006 il suo primo lavoro autoriale “Corpo in DoppiaElica” vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Nel 2008 il solo “Takeya” si aggiudica il premio GD’A Veneto e viene poi selezionato da Anticorpi XL e dal network europeo Aerowaves. Fra il 2009 e il 2010 partecipa a innovativi progetti di ricerca coreografica in collaborazione con Operaestate Festival e importanti case della danza. Nel corso del progetto “Act Your Age”, Chiara Frigo avvia una ricerca sul mondo dell’intrattenimento che darà vita a “Ballroom” e “West End”. “When We Were Old”, creato con il coreografo canadese Emmanuel Jouthe, debutta al Festival Tangente di Montréal e in prima europea a Romaeuropa Festival DNA.

Informazioni: Per “Otempodiz” partecipazione gratuita senza prenotazione. In caso di piogga la performance della Compagnia Ertza si svolgerà in Sala Calendoli (ridotto Teatro Civico di Schio).
Per “Ballroom” biglietto unico € 5,00 in vendita alla biglietteria del Teatro Civico di Schio in via Pietro Maraschin, 19, alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza in Viale Mazzini, 39 e online su www.tcvi.it.
Info: tel 0445525577, info@teatrocivicoschio.it, www.teatrocivicoschio.it.