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Asiago. Centenario Mario Rigoni Stern: Roma approva 67mila euro di contributi

Il contributo per la celebrazione del centenario di Mario Rigoni Stern nel triennio 2021-2023 il Comune di Asiago lo aveva chiesto il 24 marzo scorso al Ministero dei Beni Culturali e a quasi un anno di distanza il governo ha detto ‘sì’.

“Sono molto soddisfatto per l’approvazione in Commissione Cultura del contributo di 67mila euro al Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita dello scrittore di Asiago Mario Rigoni Stern”, ha commentato Germano Racchella, deputato vicentino della Lega, componente della Commissione Cultura, ricerca e Istruzione della Camera dei Deputati.

Mario Rigoni Stern, uno scrittore sublime nella sua semplicità. Ma anche un alpino, un militare e un romanziere, che ha saputo trasporre in celeberrime pagine le sue esperienze di vita durante la ritirata di Russia, tra le sue tante opere, un romanzo come ‘Il sergente nella neve’.

Grazie al suo esempio si è fatto portatore di valori universali, quali la salvaguardia delle tradizioni e dell’ambiente montano e quelli di fratellanza e amicizia tra i popoli europei, in un canto corale che ha saputo rendere nei suoi scritti la sua ‘piccola Patria’, l’Altopiano di Asiago, metafora di tali valori. Legatissimo alle sue montagne, era anche il discendente dell’ultimo Cancelliere della Federazione dei sette Comuni.

Contribuiti che saranno un mezzo ed al tempo stesso un veicolo attraverso i quali la memoria, la Storia e la salvaguardia della nostra cultura potranno valorizzarsi attorno alla figura di Mario Rigoni Stern. La vera ricchezza è la sua eredità che tutti gli italiani, ma in particolar modo noi veneti custodiamo fra le pagine più importanti del nostro patrimonio culturale.

“Ricordo un passaggio del suo romanzo ‘Il sergente nella neve’ – ha sottolineato Germano Racchella – “Il fiume era gelato, le stelle erano fredde, la neve era vetro che si rompeva sotto le scarpe, la morte fredda e verde aspettava sul fiume, ma io avevo dentro di me un calore che scioglieva tutte queste cose”. Quel calore dobbiamo continuare a portarlo dentro, tutti”.

“Un segnale positivo per la città di Asiago, in un anno importante che celebra uno dei massimi narratori del nostro Novecento – ha commentato il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern –L’ambizioso progetto si lega a importanti iniziative collaterali e concomitanti che riconoscono il narratore asiaghese quale importante ‘figura di memoria’, in grado di veicolare messaggi di speranza e fiducia da trasmettere in eredità alle giovani generazioni. Nel 2021 verranno approntate molteplici iniziative culturali, mostre, convegni internazionali, eventi, che ‘racconteranno’ lo scrittore che ha portato nel mondo il nostro Altopiano, la sua terra che tanto amava”.

Michela Rodeghiero, consigliere delegato alla cultura della Città di Asiago, ha dichiarato: “Il lungo iter, avviato lo scorso anno per l’approvazione del Centenario dall’Ufficio Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Asiago, in stretta sinergia con la Famiglia Rigoni Stern e la Regione del Veneto, a cui hanno aderito Istituzioni e rappresentati del mondo culturale del più alto profilo, che ringrazio, sta proseguendo positivamente, e stiamo attendendo l’ufficializzazione definitiva del Comitato da parte del Ministero. A ottobre dello scorso anno con il perfezionamento della donazione dell’Archivio Privato dello Scrittore al Comune di Asiago da parte della Famiglia Rigoni Stern, grazie a un contributo determinante della Regione Veneto e con l’apporto della Soprintendenza Archivistica del Veneto, si stanno ponendo le basi affinché le carte dello scrittore siano al più presto consultabili. Vi sono tutti i presupposti affinché presto il Comitato venga istituito formalmente e che rinnovi l’apporto valoriale di Mario Rigoni Stern che, profondamente legato alla sua piccola patria “L’Altopiano di Asiago” si è reso custode di memoria e del Genius Loci della sua terra, sapendo però declinare il suo messaggio sui delicati equilibri dell’ambiente montano e della fratellanza fra popoli, in chiave universale e sempiterna, riuscendo così a trasformare la propria voce in un canto corale che lega metaforicamente tutte le genti alpine d’Europa”.

di Redazione Altovicentinonline