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Asiago. Lobbia bacchetta Munari: ‘Non è il Sindaco dell’Altopiano’. Rigoni Stern: ‘Futuro solo senza personalismi’

Un Ente svuotato del suo valore ed esposto al rischio di divisioni profonde che nella secolare storia della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, mai si erano viste.

Questa in sintesi la posizione dell’Assessore al Turismo, Attività e Commercio del Comune di Asiago Nicola Lobbia che, dopo le ultime esternazioni social di Emanuele MunariSindaco di Gallio e attuale Presidente dell’Unione Montana – ha rotto gli indugi contro una gestione della Reggenza che sente di non condividere più.

“Premetto che le mie dichiarazioni non sono contro la persona” – asserisce con determinazione Nicola Lobbia – “ma contro una conduzione della cosa pubblica che non fa il bene dell’Altopiano: se il Presidente rappresenta anche me in quell’ente, allora anch’io ho il dovere di dire che tante cose non vanno e sento di doverlo esternare per rispetto dei cittadini che amministriamo. Tralasciando per un attimo la questione del mandato non rispettato nella scadenza, assistiamo da un anno a prese di posizione sulle tematiche più disparate senza che da parte di Munari vi sia un minimo di condivisione o di confronto, questo senza contare monologhi settimanali che parlano di assoluta efficienza: peccato che nel frattempo arrivino lettere dalla Cgil,  in cui emerge che non è nemmeno in grado di fare le assunzioni dei 15 operai per disorganizzazione degli uffici. E parliamo di lavoratori che hanno una famiglia e una dignità: paradossale se consideriamo oltretutto che ci sarebbero anche i fondi, risorse che Asiago come altri Comuni hanno sempre regolarmente destinato. Ma potrei parlare anche dei 10 milioni che rischiano di non venire spesi per mancanze amministrative o ancora del progetto della Via delle Malghe nel cassetto ormai da 2 anni: se ci sono problemi o difficoltà, lo dico chiaramente, la nostra porta era ed è sempre stata aperta. Peccato che qualcuno preferisca gettare fumo negli occhi, raccontare una realtà parallela e lavorare più per curare la propria persona che per gli altopianesi. La Spettabile Reggenza ha bisogno di un portatore sano degli interessi dei Sette Comuni, una figura che sia collante e sintesi delle varie sensibilità: ergersi a Sindaco dell’Altopiano solo per amor proprio, rischia di minare il futuro e la stabilità dell’Unione”.

Amareggiato più che critico il Sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern che pur puntualizzando come Munari stia agendo in modo quantomeno discutibile, auspica una ricomposizione nell’interesse di un territorio con un grande potenziale che rischia però di soccombere sotto il peso di fratture sempre più profonde: “Un anno e mezzo fa il presidente Munari aveva chiesto il rinnovo del suo mandato indicando un tempo ben definito per rassegnare le sue dimissioni. Dal mese di settembre dello scorso anno si sarebbe dovuto procedere alla nomina del nuovo presidente ma, anche per l’indisponibilità dei sindaci ad assumersi la presidenza, non si è dato corso al rinnovo dei vertici dell’Unione Montana. Per sopperire alle carenze amministrative come Comune di Asiago abbiamo ottenuto che la vicepresidenza fosse data al consigliere Diego Rigoni a cui va dato il merito di lavorare in silenzio nella risoluzione dei molteplici problemi che si sono via via presentati, non ultimo, la mancata riassunzione dei dipendenti stagionali. Sono fiducioso che si possa ricostruire un clima unitario, di rispetto e collaborazione, ma ciò significa superare la logica del proprio interesse per una visione condivisa territoriale. Una Spettabile Reggenza debole e ferma ai personalismi, rischia di essere un inutile apparato funzionale soltanto alle beghe tra Comuni”.

Marco Zorzi