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Lupo, ‘Regione non abbandoni allevatori e residenti. Azioni concrete e permanenti, non abbattimenti’

“Visto che la presenza del lupo è in espansione anche in zone di bassa collina, per responsabilità in primis dell’uomo, la Regione ha intenzione di agire per garantire la convivenza con le popolazioni e le attività economiche, abbandonando ogni idea di abbattimento? Finora, al di là delle parole e delle promesse, le misure adottate sono state inefficienti e il sostanziale disinteresse della Giunta rischia solo di esasperare gli animi”. Ad affermarlo è Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, che in un’interrogazione, sottoscritta dalle colleghe Annamaria Bigon (PD) e Cristina Guarda (CpV), esorta direttamente Zaia a intervenire in maniera finalmente efficace. 

“Non servono soluzioni a carattere stagionale, ma permanente. Ed è necessario non perdere ulteriore tempo, perché le predazioni non si fermano: al 15 luglio i capi di bestiame uccisi erano 148, 50 nel Parco della Lessinia nei primi cinque mesi dell’anno, di cui 33 solo a maggio. Gli allevatori sono sempre più in difficoltà ed è concreta la paura di dover lasciare le malghe e i pascoli. Ma la scorciatoia degli abbattimenti, sostenuta dalla Lega e da Fratelli d’Italia, è demagogica, sbagliata e dannosa: come sostengono massime autorità scientifiche, l’uccisione dei lupi presenti in una determinata area causa un aumento delle predazioni”, ricorda Zanoni.

“La Regione dovrebbe invece applicare le azioni previste dal Piano nazionale per conservazione e la gestione del lupo: la realizzazione di un efficace sistema di difesa delle aree di pascolo (recinzioni e cani da guardiania) oltre ad avviare una rete di confronto tra tutte le realtà toccate dal fenomeno, dagli allevatori alle popolazioni locali, e al potenziamento dell’ufficio faunistico, con professionalità dedicate esclusivamente alla gestione dei grandi carnivori.  L’assessore Pan non si limiti a denunciare come gran parte delle predazioni sia avvenuta per assenza di protezioni o recinzioni non adeguate: promuova una vera campagna informativa sugli strumenti di prevenzione che duri tutto l’anno, e non solo due mesi con incarichi balneari. La Regione deve seguire gli allevatori nell’utilizzo delle reti e nella gestione dei cani pastore, come sta facendo per esempio la Svizzera con un centro di addestramento dell’Ufam. Basta copiare da chi lo ha già fatto con successo. Pan e Berlato invece di auspicare insensate scorciatoie come la caccia al lupo, controproducente, impossibile ed illegale, vadano a vedere questo centro per la difesa degli animali al pascolo. E anche sui risarcimenti la Regione deve darsi una mossa: tempi più brevi e meno burocrazia, senza dover aspettare mesi”.

Comunicato stampa