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Ortopedia di Asiago: Chemello: “crescita record e tornano a farsi operare gli atleti professionisti”

1.092 interventi contro 454, ovvero un incremento del 141%: è davvero una crescita record quella messa in atto dall’Ortopedia dell’ospedale di Asiago confrontando i dati del 2023 con quelli dell’anno precedente. Uno sviluppo confermato anche da altri indicatori: rimanendo in ambito chirurgico, ad esempio, l’attività protesica è cresciuta addirittura del 205% (372 protesi impiantate contro le 122 del 2022), ma anche gli interventi a seguito di traumi maggiori sono aumentati i modo significativo (+27%, 61 contro 48) a conferma di una maggiore capacità del reparto di farsi carico anche delle situazioni di emergenza. Va da sé che con questi numeri anche i ricoveri sono cresciuti esponenzialmente: quelli per i già citati interventi di chirurgia protesica su spalla e gomito o altri arti superiori (+484%) e per la sostituzione di articolari maggiori o reimpianto degli arti inferiori (+240%), ma l’incremento maggiore in percentuale va ai ricoveri per intervento al ginocchio, 97 contro 8, ovvero +1.113%.

Proprio la chirurgia del ginocchio rappresenta una delle grandi novità introdotte – o meglio reintrodotte – in questa fase di rilancio dell’Ortopedia di Asiago: «Abbiamo ricominciato a effettuare gli interventi di protesi di ginocchio e lo facciamo proponendo tutte le tipologie di intervento possibile – spiega il primario Cesare Chemello -: quelle standard che prevedono la sostituzione complete dell’articolazione, ma anche quelle parziali, in quando dove possibile privilegiamo un approccio mininvasivo che consente un recupero completo tornando ad avere un ginocchio il più possibile “naturale”, per finire con protesi personalizzate 3D nei casi complessi. Tutto questo è particolarmente importante nei pazienti giovani o relativamente giovani e naturalmente negli sportivi, sui quali interveniamo soprattutto a seguito di trauma legati ad infortuni, come le rotture di menisco o dei crociati».

Proprio a seguito di questa offerta chirurgia, all’Ortopedia di Asiago sono tornati a farsi operare anche diversi atleti professionisti, soprattutto giocatori di calcio, hockey e pattinatori o pattinatrici: nel 2023 sono stati operati complessivamente oltre 100 trami sportivi professionisti.

Qualsiasi sia l’approccio chirurgico scelto, il recupero inizia già dopo poche ore: «La mobilitazione dell’arto avviene quasi subito – spiega ancora Chemello – e già il giorno dopo l’intervento al ginocchio il paziente viene alzato dal letto. Il tutto grazie anche alla stretta collaborazione con i colleghi dell’U.O.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale, che seguono i pazienti sia nel post operario sia nella successive riabilitazione vera e propria garantendo così una continuità della presa in carico che è molto apprezzata, oltre che molto importante».

Ad accrescere i numeri record dell’Ortopedia di Asiago è stata anche un’altra novità: «Lo scorso anno siamo partiti con la chirurgia ambulatoriale della mano per il trattamento di patologie comuni come tunnel carpale, dita a scatto e lesioni tendinee, per le quali in precedenza vi era una lista di attesa molto lunga che oggi invece siamo riusciti a normalizzare: basti pensare che in 11 mesi abbiamo svolto oltre 330 procedure».

«Questi risultati – conclude il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – confermano il grande rilancio dell’Ortopedia di Asiago che abbiamo messo in atto. Oggi il reparto è tornato a essere un’eccellenza a livello regionale, ad assistere nel modo migliore i residenti dell’Altopiano e ad attrarre pazienti provenienti anche da altri territori. L’estensione dell’offerta chirurgica, in termini di patologie trattate e metodiche impiegate, unita alla competenza dello staff guidato dal dott. Chemello ha portato in tempi record un nuovo slancio al reparto, e ora come Direzione ci proponiamo di continuare a sostenere questa crescita, anche attraverso l’introduzione di nuove tecnologie all’avanguardia. In questo modo non solo potremo migliorare ulteriormente i già elevati standard degli interventi, ma renderemo il reparto sempre più attrattivo verso i pazienti e verso i medici, creando un circolo virtuoso che solo pochi anni fa era difficile da immaginare».