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Turismo Asiago, fra crescita turistica e voglia di essere più internazionale

Asiago punta a essere sempre più un punto di riferimento per il relax in ogni periodo dell’anno. Estate, inverno o mezza stagione che sia. Dopo due anni un po’ così per la pandemia, ora è il momento di guardare avanti, di programmare il futuro, in grado di attrarre più turisti, anche di qualità. Negli ultimi anni, le presenze sono state buone ma siccome migliorare si può e si deve sempre, l’assessore locale al Turismo Nicola Lobbia, scruta l’orizzonte con ottimismo. «Stiamo registrando una riscoperta del benessere» spiega «e c’è fiducia di poter ripetere i dati degli ultimi anni. Abbiamo una montagna accessibile, veloce e pensiamo di aver seminato bene. Certo, c’è stata la pandemia, è scoppiata la guerra in Ucraina ma contiamo in ottimi flussi, viste le prenotazioni per luglio e agosto. Ma sono andati bene pure maggio e giugno». Il Comune di Asiago ha scelto di andare incontro alle esigenze degli albergatori, togliendo la tassa di soggiorno per maggio e ottobre, proprio per puntare al turismo internazionale. Ma è notizia di queste settimane della possibilità di estendere l’imposta a tutto l’altopiano, perché ora riguarda solo il comune di Asiago. Secondo le stime, questa permetterebbe di portare a casa 500 mila euro da mettere su investimenti turistici. Inoltre è decollato il progetto destinato a tracciare il futuro dell’Altopiano di Asiago: infatti la giunta regionale ha ufficialmente riconosciuto l’Organizzazione di gestione della destinazione turistica denominata “Montagna Veneta”, il soggetto previsto dalla legge regionale numero 11/2013 per lo “Sviluppo e la sostenibilità del turismo veneto”. «Sta mettendo insieme tutti gli operatori» continua l’assessore «per creare una cultura di comunità ospitante. Da noi non si trovano solo servizi e divertimento ma, soprattutto, accoglienza. I turisti sono partecipi della nostra vita». E il miglioramento dell’intero apparato ricettivo, passa anche dalla qualità delle strutture; al momento, Asiago non presenta alberghi a cinque stelle anche se in un futuro, neppure troppo lontano, il traguardo potrebbe essere toccato. Ci sta provando lo Sporting che, dopo un importante restauro, ha riaperto i battenti nel dicembre 2019. Una struttura da 4 Stelle Superior, così è qualificato, ma dentro ci sono aree benessere, tra piscine, saune e docce scozzesi, un ristorante aperto tutti i giorni a pranzo e cena (curato dallo chef Francesco Tognon mentre in sala troviamo l’instancabile maitre Marco Alban), una colazione servita pure alla carta e una zona solarium collegata alla Spa. «Una volta riaperto l’albergo» spiega il direttore dell’hotel Cristiano Fortuna «ci siamo interrogati se partire dalle 4 Stelle Superior oppure dalle 5. Abbiamo scelto la prima opzione per partire in modo più cauto, perché il cliente che frequenta la seconda ha delle aspettative molto alte e vogliamo essere certi del servizio offerto. Certo, ci sentiamo pronti per avere le 5 Stelle e a quell’obiettivo siamo rivolti. Anzi, pensiamo di essere in grado di fare il salto». L’hotel conta su 24 stanze e una decina di appartamenti a fianco con affitto su base settimanale. Vi lavorano 28 persone nella medio-bassa stagione, che salgono a 33-34 nell’alta, mescolando l’esperienza di chi da tanti anni è impegnato nel settore alle “forze fresche”, formata da ragazzi con una buona base scolastica. A disposizione degli ospiti, ci sono dieci culle proprio per andare incontro alle giovani coppie, anche se il target dei clienti abbraccia persone di diverse fasce d’età. Lo Sporting è aperto da gennaio a dicembre e il 2022 si presenta interessante. «Le aspettative sono buone» aggiunge Fortuna «anche se possiamo definirci “all’anno zero”, non avendo uno storico precedente, vista la pandemia. Stiamo comunicando il nostro metodo di lavoro, siamo in sinergia con tour operator e agenzie e iniziamo a vedere i primi frutti. Vogliamo allungare il più possibile le stagioni, ampliando il bacino d’utenti». Il futuro avrà uno sguardo sempre più internazionale rispetto all’attuale, dove già ci sono presenze dalla Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia e Australia. «Vorremmo che Asiago si aprisse sempre più al mercato estero» continua Fortuna «anche perché chi arriva da oltreoceano, spesso non sceglie le date vacanziere degli italiani. Questo territorio è favoloso, in grado di offrire molto. Lo straniero ha bisogno di nuove destinazioni, oltre a quelle già conosciute e crediamo nelle risorse dell’Altopiano: c’è una natura contaminata, è presente il Golf Club di montagna più bello d’Europa, si possono fare tante passeggiate, praticare l’equitazione. Si punta all’eccellenza, tutto è migliorabile». Intanto le basi da cui partire, sono buone.

Alessandro Ragazzo