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Breganze. Vini. Firmino Miotti, 80 anni e non sentirseli

Quella di ieri è stata una giornata che ha segnato uno dei momenti più intensi della storia del vino di Breganze e dei suoi appassionati: Firmino Miotti, tra i produttori più noti del territorio, ha festeggiato i suoi 80 anni di vita, instancabile, dedita alla natura e alla diffusione della cultura enoica.

La viticultura per Firminio è un mestiere antico, una tradizione tramandata di padre in figlio con scrupolosa fedeltà e passione. Segue infatti gli insegnamenti del nonno che lo affianca fin dagli anni ’50 nella cura di alcuni dei vigneti più vocati e soleggiati dell’intera denominazione.

Possiamo tranquillamente affermare che la storia del vino di Breganze passa da qui, da questa cantina a conduzione familiare che si è distinta per i sui prodotti di qualità e per le scelte anche discusse ma lungimiranti, di salvaguardia delle vecchie varietà della zona, come il Gruajo, il Groppello, il Pedevendo, la Sampagna, da molti abbandonate a favore di vitigni internazionali.

“Quella di ieri è stata una giornata ricca di emozioni per la nostra famiglia”, con queste parole l’intraprendente e dinamica figlia Franca, che segue con il padre la cantina, racconta com’è trascorsa la giornata, scandita ovviamente dai tempi della vendemmia e che si è conclusa con una festa a sorpresa con i fratelli, la famiglia, i vendemmiatori e gli amici più stretti di Firmino e dell’azienda.

Non resta che alzare i calici del suo dolce Torcolato e augurare il meglio a questo instancabile lavoratore, un agricoltore d’altri tempi e un esempio per i giovani viticoltori della Pedemontana.

Federica Lago