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Santorso. All’Osteria Moderna il vegano per tutti. Anche per i fans del filetto. Fotogallery

Chi l’ha detto che il vegano è solo per vegani? Nessuno.

Parola di Silvia Cappellazzo, vegan chef e naturopata, che l’altra sera insieme a Samantha Cortiana ha deliziato gli ospiti dell’Osteria Moderna di Santorso con una serie di piatti deliziosi e sazianti a base, naturalmente, di verdure.

In un’epoca nella quale la cucina vegana viene presentata (e da molti ridicolizzata) come un credo ortodosso che non ammette deroghe, c’è anche chi, pur condividendo e avendo scelto quel credo, si rende perfettamente conto che può essere condiviso anche dagli ‘eretici’.

“Ho scelto la cucina vegana perché mi fa stare bene – ha spiegato Silvia Cappellazzo – Mangiavo carne e pesce, poi nei miei studi ho approfondito le scelte nutrizionali e ho deciso. Io ho scelto di non mangiare carne sia per la non violenza sugli animali, sia perché le mie scelte alimentari mi fanno stare meglio. Ma cucino per tutti e servo i miei piatti anche a moltissimi onnivori”. La pensa nello stesso modo anche Samantha Cortiana, che lavora all’Osteria Moderna e in questo caso ha approfondito le sue conoscenze di chef: “Mi piace il veganesimo non per una questione di moda, ma per la consapevolezza di quello che mangio. Non metto mai in tavola nulla di casuale’.

In effetti all’Osteria Moderna i presenti erano molti e i vegani doc si contavano su una mano. Ciononostante, la quinoa rossa e bianca croccante su polvere di spezie, il bouquet dell’orto con dadolata di mela verde e pastinaca con liquirizia, la degustazione di hummus di blinis colorati e il grano saraceno risottato al mandarino e burro di anacardi, hanno fatto felici tutti.

Sono piaciuti anche a Ivana Zocca, che ha detto: “Se potessi trovare velocemente piatti vegani, preparati in modo corretto, li preferirei anche a una tagliata, perché la cucina vegana è ottima e leggera, soprattutto se servita come questa sera”.

Elena Torresan, pur avendo apprezzando i piatti, è rimasta invece più tradizionalista: “E’ soprattutto una questione di tempo – ha spiegato – Abbiamo assaggiato piatti squisiti, ma per prepararli ogni giorno così, ci vuole tempo che io non ho”.

A confermare che la cucina vegana richieda una dedizione maggiore, o forse ‘diversa’ dalla cucina tradizionale, la vegana doc Marta Boriero. “Se si fa una scelta vegana si deve dire addio alla spesa del sabato pomeriggio – ha sottolineato – Ma è solo questione di abituarsi, come ci si abitua a un orario di lavoro diverso o a un nuovo taglio di capelli. Non c’è nulla di difficile, è solamente una questione di scelte. Se uno è convinto va avanti, se non è convinto no”.

Si metta l’animo in pace Germidi Soia, il titolare del ristorante vegano ‘Sa tout de carton’ (personaggio interpretato da Maurizio Crozza per ironizzare sugli ‘estremismi’ del veganesimo). La cucina vegana può piacere e non è necessario diventare ortodossi della verdura per poterla apprezzare.

“Io preferisco parlare di cucina vegetale – ha continuato Silvia Cappellazzo – Si può anche abbinare il vegano a carne o pesce, riscoprendo sapori e cereali che non si usano più, come la timiglia o il grano saraceno. Alla base della cucina vegana c’è la consapevolezza che lo stress si può gestire a tavola”.

Marta Boriero è vegana da anni e non ha mai pensato a cambiare alimentazione. E spiega perché, chi si schiera a priori contro il veganesimo, dovrebbe aprire un po’ la mente. “Quando si parla di cucina vegana si pensa all’ordiente – ha sottolineato – Si parla di soia, tofu e tanti ingredienti con nomi esotici. Invece si può riscrivere la tradizione vegana con ingredienti locali. Ce ne sono tante, di stagione e tutte buonissime. Penso che sarebbe importante per ‘sdoganare’ la cucina vegana, darle un senso di genuinità non esotica”.

Con la serata vegana, l’Osteria Moderna di Alberto Zerbo ha fatto un passo in avanti. “Dal prossimo menù avremo 2 piatti vegani che affiancheranno la cucina tradizionale – ha spiegato Zerbo – Ci  sono sempre molti più clienti che chiedono la cucina vegana e visto che non si tratta solo di una moda, ma ho l’impressione che sia una scelta che si proietterà nel futuro – ha concluso – abbiamo ‘aggiustato il menù’ con piatti vegani che spero saranno assaggiati e apprezzati anche dai fans del filetto”.

Anna Bianchini

Marta Boriero