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Pedemontana. Breganze chiama in gioco Fara: “Serve la rotonda”

Breganze ancora al centro dell’esame della Corte dei Conti, per il cantiere della Pedemontana. Due i punti principali affrontati a Roma: il sigillo definitivo alla modifica della complanare e la rotonda in zona artigianale, che forse torna in gioco dopo una prima esclusione.

Un’audizione capitolina per Piera Campana, primo cittadino di Breganze, che rientra con una novità.

Si è tornato a parlare della rotonda che dovrebbe soppiantare l’incrocio, regolato con semaforo, nello sbocco delle aree artigianali tra Breganze e Fara Vicentino.
Opera inserita nella liste dei lavori compensativi: un elenco che sta lasciando a bocca asciutta non poche amministrazioni comunali.

Se solo sino pochi giorni si dava persa la partita a Breganze, a Roma il capo della task force di Zaia sull’affare Pedemontana, Elisabetta Pellegrini, la rimette in pista o quasi. “In prima battuta ha confermato che la rotonda è inserita nella progettazione complessiva  -spiega Piera Campana – Se questo verrà confermato, verrà fatta. Ma per farlo serve l”aiuto’ del Comune di Fara”.

Un crocevia strategico per il versamento del traffico commerciale che, all’apertura della superstrada a pagamento, vedrà aumentare il carico dei mezzi pesante. Quattro strade che si incrociano sul confine tra Breganze e Fara Vicentino, collegando le rispettive aree artigianali.

Perché non basterà, se mai dovesse giungere, il sì della Regione. Servirebbe anche parte dei terreni, di proprietà privata, sui quali la rotonda andrebbe impiantata: “A Breganze ci siamo già attivati ed abbiamo già l’ok degli interessati – continua il sindaco – All’appello manca Fara e, anche se come amministrazione non è chiamata in causa diretta dalla Pedemontana,  spero vivamente che il sindaco si attivi per sensibilizzare quei suoi cittadini, in particolare modo il proprietario di un bar, perché diano disponibilità”.

Paola Viero