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Pedemontana. Casello Breganze slitta nel 2020. Ancora ingorghi allo ‘stop pericoloso’

A più di cinque mesi dall’inaugurazione della prima tratta della Pedemontana, con innesto nell’A31,i lavori per il casello di Breganze sono ancora fermi. In casa Sis appuntano la data per gennaio 2020, “ma penso che andremo verso la primavera” commenta il sindaco Piera Campana.

Nel giorno in cui i delegati dei 37 Comuni, attraversati dalla Spv si sono riuniti attorno al tavolo tecnico regionale per fare il punto della situazione, a Breganze si cambia ancora. Quasi ultimata la complanare, chiamata a smaltire il traffico della zona artigianale oltre a quello proveniente da Thiene, viene parzialmente sfruttata per far scorrere auto e camion.

Se alla data del 3 giugno scorso si poteva parlare di un inchino alla Pedemontana, dal 7 novembre la circolazione viaria diretta verso Marostica e Bassano risulta ancora più sofferente. Sul banco degli imputati sempre lo ‘stop di Breganze’ dove, in maniera obbligatoria, il traffico ordinario si deve arrestare per fare scorrere quello che esce dalla Pedemontana. Creando ingorgo nel retrostante rondò, fino alla rotonda che si trova di qualche decina di metri più sotto e che raccoglie chi dal paese vorrebbe viaggiare verso Sarcedo e Thiene.

“Credo che nel giro di qualche settimana la complanare verrà aperta- commenta ancora il sindaco di Breganze, Piera Campana- Fatto questo passo, potranno finalmente iniziare i lavori per il casello di Breganze. Ci è stato comunicato che prevedono l’apertura per gennaio del prossimo anno, ma penso che andremo verso la primavera”.

 

Come siamo messi
Presente a Venezia anche un delegato dell’amministrazione comunale breganzese, nella giornata in cui la Struttura di Progetto ha fatto il punto della situazione. “E’ stato avviata la necessaria attività di informazione capillare e coordinamento delle attività degli enti per quanto riguarda l’ultima fase dei lavori di Pedemontana prima della messa in esercizio. La Struttura di progetto Pedemontana Veneta ha incontrato le Provincie di Vicenza e Treviso e i 37 Sindaci dei Comuni tutti territorialmente interessati dalla costruzione dell’infrastruttura- fa sapere la Regione con propria nota stampa- Nell’incontro il direttore Elisabetta Pellegrini, ha inteso aggiornare sullo stato dei lavori, ormai circa al 70%, documentando con fotografie e filmati, al fine di significare che abbiamo circa un anno per prepararci alla gestione, non tanto di Pedemontana, cui penserà il concessionario, quanto del traffico e del territorio limitrofo”

“Infatti – si legge ancora nella nota regionale -le previsioni portano a ipotizzare il completamento della maggior parte della nuova arteria entro il 2020, con messa in esercizio di tratte funzionali, la prima delle quali sarà dopo le prossime festività natalizie. Riguarderà la tratta dalla A31 fino a Malo ed il casello di Breganze. A seguire, prima dell’estate, dovrebbe arrivare a completamento la prima parte vicentina, da Montecchio Maggiore a Castelgomberto. A fine anno sarà completato tutto il resto, tranne alcuni punti critici”.

Criticità
“L’ingegnere Pellegrini ha dettagliato pertanto, alla presenza anche del concessionario e del direttore dei lavori, ingegnere Elena Maria Repetto, le criticità realizzative oggi registrate: la galleria di Castelgomberto-Malo, che è ancora sequestrata in corrispondenza dell’imbocco a Malo per l’incidente del 2016, e in corrispondenza del torrente Poscola per l’evento del 2017; la connessione con la A27 a Spresiano, a seguito dello spostamento delle stazioni di servizio Piave est ed ovest, per le quali, inaspettatamente, è stato necessario ottenere una deroga al piano carburanti da parte del Mit- segue la nota regionale- Delle due problematiche, la prima (la galleria di Castelgomberto-Malo)  è quella che determina il maggior tempo necessario per l’ultimazione e costituisce pertanto il percorso critico. Si ipotizza uno slittamento al 2021 e comunque in strettissima dipendenza dei tempi di dissequestro.

Lo stato attuale dei lavori, ormai comunque in fase di ultima serrata battuta, impone massimo coordinamento e collaborazione tra gli enti sia durante il prossimo anno, sia dopo l’apertura della nuova infrastruttura. Per questo è stato comunicato nella riunione: il programma dei completamenti dei lavori della viabilità complementare, coinvolta nel progetto di Pedemontana, con le relative date di riapertura al traffico; la necessità di valutare congiuntamente la gestione dei flussi di traffico nel post apertura di Pedemontana (si ricorderà che sono in corso approfondimenti sui flussi di traffico che dovrebbero portare ad avere le prime risultanze per fine anno); la costituzione di un tavolo tecnico tra Regione, concessionario e consorzi di bonifica per verificare la corretta regimazione delle acque di superficie delle aree contermini Pedemontana, ed eventualmente intervenire a tal fine prima della messa in esercizio al fine di fugare qualsiasi problema in merito. Ancora, si è voluto sottolineare la consapevolezza che il notevole impulso dato al cantiere dal concessionario per la conclusione dei lavori porta, naturalmente, maggiore disagio sul territorio e ai cittadini. Consapevole di questo, la Regione si è convenzionata onerosamente con Arpav per effettuare dei controlli random, soprattutto concentrati nei punti maggiormente gravati dagli effetti dei lavori (esempio Vallugana), al fine di essere certi che non vengano mai superati i parametri previsti dalla norma. E’ corretto sottolineare che questa attività ovviamente risulta aggiuntiva rispetto a quella che l’Arpav è obbligata a fare per propria mission, aggiuntiva a tutti i monitoraggi imposti al concessionario e non è richiesta dalla norma. La si ritiene comunque doverosa.

Arrivano i primi dati  sul traffico di Breganze-A31: “4100”
“Infine, l’ingegnere Pellegrini ha reso noti i dati dei flussi di traffico relativi alla prima tratta posta in esercizio dal mese di giugno, che si attestano su un valore di traffico giornaliero medio, TGM, pari a circa 4.100- conclude la nota ufficiale della Regione- Il dato è soddisfacente se letto in rapporto alle caratteristiche della tratta percorribile, ma poiché il percorso è poco rappresentativo, non può ancora costituire alcuna verifica o conferma delle stime avanzate in fase preliminare”.

Paola Viero