AltoVicentinOnline

Sarcedo. Dagli ortaggi un futuro per le persone svantaggiate. ‘La Costa’ passa l’esame regionale

Tre anni fa è entrata nell’elenco regionale e non è più uscita. A Sarcedo la fattoria sociale ‘La Costa’ è una realtà così preziosa, per la sua valenza socializzante e di riabilitazione, che passa il monitoraggio biennale della giunta regionale.

In tutto sono ventidue le fattorie sociali attive in Veneto, iscritte nell’elenco regionale nato nel 2014. ‘La Costa’ è stata una delle prime a vedere comparire il proprio nome in Regione.
“A quattro anni dall’approvazione in Veneto della legge che ha dato riconoscimento e cornice normativa al fenomeno dell’agricoltura sociale, le fattorie sociali sono in costante crescita – commenta l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan – Nel 2015 erano solo 3 le imprese venete iscritte all’apposito registro dell’agricoltura sociale; in un biennio se ne sono aggiunte altre 14 e ulteriori 5 nel primo semestre di quest’anno. Sono quasi tutte realtà fortemente legate al terzo settore che danno il segno della versatilità dell’attività agricola e della grande valenza sociale che orti, allevamenti e lavoro nei campi possono svolgere. La mappa di queste esperienze di imprenditoria sociale si sta dilatando grazie anche all’attività di formazione e di promozione svolta dalla Regione con i fondi del programma regionale di sviluppo rurale”.

Punta di diamante dell’azienda agricola di Sarcedo è  l’inserimento socio lavorativo, di persone svantaggiate e disabili, coniugando  produzione e attività terapeutiche e socializzanti di reinserimento, cura e riabilitazione.

Create da cooperative sociali, onlus e realtà del terzo settore, ma in alcuni casi anche da singoli imprenditori con una spiccata sensibilità umana e sociale, le fattorie sociali in Veneto ospitano tirocini lavorativi per disabili o persone svantaggiate, percorsi di orientamento lavorativo e di formazione per adolescenti problematici, minori con problemi di dipendenza, offrono servizi di supporto a famiglie come asili nido, centri estivi, case mamma-bambino, esperienze di turismo sociale. Alcune sono piccole comunità terapeutiche, aperte a malati psichici, persone disabili, tossicodipendenti. Altre sono centri occupazionali e di riabilitazione per detenuti, ex detenuti, persone in semilibertà o sottoposte al regime di messa alla prova.

Nell’ultimo biennio le fattorie sociali del Veneto hanno ospitato 152 tirocini lavorativi o formativi, in prevalenza rivolti a persone svantaggiate e disabili. Delle 17 fattorie iscritte al registro 8 hanno beneficiato dei fondi Psr, per progetti di promozione dell’imprenditoria giovanile, diversificazione dell’attività agricola, promozione dell’allevamento e del lavoro di custodia del bestiame.

“Nell’ultimo biennio – ricorda l’assessore – con le risorse del programma di sviluppo rurale la Regione Veneto ha avviato 15 corsi di formazione per 92 imprenditori e operatori di fattoria sociale e ha finanziato progetti per complessivi 750 mila euro di spesa. Analoghe iniziative formative sono state svolte nei confronti degli amministratori degli enti locali e delle Ulss che trovano in queste realtà una estensione della rete dei servizi sociali”.

“Data la valenza sociale di queste fattorie, il valore innovativo e polivalente dei servizi che offrono – conclude Pan – la giunta regionale del Veneto sta lavorando semplificare le procedure per il riconoscimento dell’attività sociale svolta e per creare una rete regionale che favorisca l’aggregazione e il coordinamento tra le diverse realtà. Le fattorie sociali, oltre ad essere aziende con una propria specifica identità e linee di produzione con una propria nicchia di mercato, possono diventare un tassello importante nella rete dei servizi privato-sociali del welfare”.

di Redazione AltovicentinOnline