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Schio-raccolta secco. In 300 dicono no al super bidone: “Unificare l’Alto Vicentino”

Sono 315 le utenze di Schio che hanno chiesto l’esenzione dalla raccolta del rifiuto ‘secco’ con grandi bidoni da 120 litri. Sono anziani, single, nuclei famigliari formati soprattutto da una sola persona. Che vivono in centro o in spazi ristretti e che sanno già che per riempire il bidone dalle grandi dimensioni ci metteranno troppo tempo, con conseguente puzza e disagio nello svuotamento.

“Ava istituisca una raccolta unica in tutto l’Alto Vicentino e autorizzi i nuclei famigliari composti da una persona o che vivono in spazi ristretti ad utilizzare un bidone piccolo, da 30 litri”.

La proposta arriva da Coalizione Civica Schio e Gruppo isto, attraverso i consiglieri comunali Carlo Cunegato, GiorgioDe Zen e Maura Fontana, che si sono fatti portavoce di una proposta e hanno redatto una interrogazione per una mozione da discutere durante il prossimo consiglio comunale.

Il tema è la raccolta del rifiuto urbano solido indifferenziato. Non piace a Schio, come non piace a Marano Vicentino, l’idea di adottare un super bidone da 120 litri, che consentirà una lettura puntuale del conferimento, con adeguamento in bolletta.

Anche perché ancora non è chiaro se dal 2022 l’annunciata ‘puntualità’ nel conteggio della tassa sui rifiuti sarà effettivamente messa in pratica.

“Coloro ai quali hanno deciso di non ritirare il bidone o hanno inviato il modulo di esenzione ad oggi non sanno se e quanto pagheranno in più”, hanno spiegato i consiglieri, che chiedono all’amministrazione comunale alcune spiegazioni: “Non si poteva informare la cittadinanza con delle serate dedicate alla spiegazione dei cambiamenti? E’ confermato che a partire dal 2022 si attiverà ufficialmente la tariffa puntuale oppure saremo costretti a dover affrontare una ulteriore proroga?”

“Migliorare la raccolta unificando il sistema in tutto l’Alto Vicentino”

“Non siamo contrari a migliorare la raccolta differenziata, anzi era ed è un nostro obiettivo – dicono Cunegato, De Zen e Fontana – Per questo chiediamo di valutare innanzitutto in sede Ava la possibilità che si istituiscano due soli sistemi di raccolta differenziata, uno per le aree densamente urbanizzate e uno per quelle periferiche, al fine di avere una situazione omogenea su tutto l’Alto vicentino, alzando quindi la percentuale di raccolta differenziata in tutti i comuni soci.  Chiediamo inoltre di valutare, in continuità con la richiesta precedente, con il prossimo bilancio l’acquisto di bidoni di capienza inferiore (da 30/40lt) da consegnare in centro città e a chi ha fatto richiesta di esenzione del bidone attuale”.

“La raccolta differenziata porta a porta rappresenta un punto cardine nella strategia della riduzione del rifiuto secco, il cosiddetto indifferenziato. Il comune di Schio ha adottato un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che ha portato il dato della percentuale di raccolta differenziata al 76% nel 2019 – continuano – Tale dato rappresenta sicuramente un fattore positivo per il nostro ambiente, nonostante le criticità che negli anni esso ha comportato. Come nota negativa c’è da segnalare che il quantitativo pro capite di rifiuti urbani prodotti non sia sceso e oltre a ciò, ovviamente lascia perplessi il fatto che a livello di gestione Ava si sia negli anni scelto dei sistemi di raccolta difformi sul territorio, arrivando ad averne diversi per i vari comuni soci, che hanno portato poi risultati molto differenti in termini di raccolta differenziata. Le percentuali di raccolta differenziata infatti tra gli stessi comuni soci sono quindi molto diverse, anche a causa dei differenti sistemi di raccolta (si va da percentuali del 60% a sopra l’80%)”.

Secondo i consiglieri è inoltre fondamentale comprendere se il progetto di dismissione dell’inceneritore procede, prevedendone una graduale trasformazione e riqualificazione.

“Bidoni più piccoli per chi non ha spazio”

A chiedere bidoni più piccoli per i nuclei famigliari con poche persone o per chi non ha spazio si unisce anche l’opposizione a firma Pd. “Pur non avendo granché pubblicizzato le modalità di richiesta esenzione dal bidone da 120 litri sono arrivate 315 richieste: se a queste sommiamo il fatto che molti sono gli anziani e molte le famiglie composte da una sola persona, dobbiamo interrogarci se non si potessero usare almeno parzialmente strade diverse, mantenendo gli stessi obiettivi. Chiediamo come mai non si è scelto di diversificare il bidone, acquistandone di diversa capienza, a seconda ad esempio dei componenti del nucleo familiare? Non sarebbe stato un sistema più chiaro e fruibile per tutti i cittadini?”

di Redazione Altovicentinonline