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Valli. “Crinto”, ultimo partigiano di Vallortigara nel presepe della contrà

Per chi ha avuto modo di visitare il presepio di Contrà Bariola a Sant’Antonio del Pasubio, avrà avuto modo di notare un nuovo protagonista: Enrico Penzo “Crinto”, l’ultimo partigiano sopravvissuto allo scontro a fuoco avvenuto a Contrà Vallortigara nel giugno 1944.

Il ‘Presepe di Bariola’ nasce pescando nella cultura delle tradizioni, per mezzo dell’omonima associazione nata nel 2012, con l’intento di conservare e tramandare, durante il periodo natalizio, la storia vissuta e tramandata  di generazione in generazione.

Nell’allestimento del presepe, nel corso degli anni, le persone della contrada si sono ritrovate dando vita alla natività, posando loro stesse per le statue poi vestite con abiti della prima metà del secolo scorso ed impegnate nei mestieri tipici d’un tempo: dal boscaiolo al falegname, dall’agricoltore al pastore, dalla vecchietta che da’ da mangiare alle galline.

E’ spettato al “Crinto” di arricchire i personaggi che animano il presepe della contrà, un omaggio che gli abitanti di Sant’Antonio del Pasubio hanno voluto rendere all’ultimo partigiano sopravvissuto allo scontro a fuoco avvenuto a Contrà Vallortigara nel giugno 1944, conclusosi con il sacrificio di Bruno Brandellero.
Enrico Penzo, ferito gravemente, fu poi soccorso dagli abitanti della contrada e condotto, attraverso mille peripezie, all’asilo Rossi di Schio assieme all’amico Luciano Dalle Mole “Lancia”, dove fu curato da suor Luisa Arlotti e dal medico Adelmo Lavagnoli.

Per realizzare la statua sono stati utilizzati il calco del volto e delle mani del “Crinto”, fatti pochi mesi che morisse. Frammento della storia della vallata, passato alle generazioni, assieme alla registrazione della voce del “Crinto”, mentre narra le fasi dello scontro a fuoco e di come si salvò.

P.V.