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Zaia: “61milioni per i nostri sanitari”. Riconoscimento agli esperti veneti in prima linea

Il personale della sanità veneta coinvolto direttamente o indirettamente nell’emergenza Covid-19 riceverà dalla Regione un riconoscimento economico per un totale di 60.932.640 euro, divisi in 38.232.540 euro per il personale del comparto e in 7.581.478 euro per la dirigenza medica.

Lo ha annunciato il Presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso del consueto appuntamento per fare il punto sull’andamento dell’epidemia.

La significativa somma è stata reperita per circa 26 milioni dal bilancio della Regione, per circa 20 milioni dal decreto legge Cura Italia del 26 marzo, per circa 15 milioni dal decreto legge “Rilancio”, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, alla quale seguirà la sigla dell’accordo per l’utilizzo dei fondi.

“Questi lavoratori, dal primo all’ultimo, sono la squadra che ha fatto la differenza fin dal primo giorno – ha detto Zaia – e sono felice che sia stato possibile rendere loro un riconoscimento, che ha un significato diverso da un premio. Bene anche che ciò avvenga su base meritocratica, avendo attenzione a coloro che sono stati più esposti al rischio”.

Zaia ha anche precisato che “in Veneto l’operazione ha un significato concreto ben superiore che altrove, perché il Veneto, da 10 anni, non applica l’addizionale Irpef Regionale sulla sanità. Significa che il riconoscimento per la battaglia anti Covid si aggiunge a 4.850 euro che in un decennio non sono stati prelevati dallo stipendio di un medico in posizione professionale mediana”.

“Per tutti – ha aggiunto – stiamo pensando anche a una forma di ringraziamento formale, che rimanga nella storia professionale di ognuno. Un pensiero particolare – ha aggiunto – lo rivolgo alle tante donne che hanno avuto ruoli fondamentali, al fianco di uomini più noti, come Crisanti, Palù, Lippi, Plebani. E’ giusto che la gente sappia che persone, che grandi professioniste ci sono, dietro nomi come Cattelan, De Silvestro, Tacconelli, Russo. Faremo in modo di portare queste facce davanti a telecamere e fotografi, perché la gente sappia chi è giusto ringraziare al fianco di ogni singolo lavoratore della sanità”.

I primi accrediti potrebbero essere inseriti già negli stipendi di giugno. L’accordo con le sigle sindacali dei lavoratori del comparto è già stato firmato il 18 maggio, quello con la dirigenza medica è in attesa di sigla.

Per quanto riguarda il personale del comparto, che ha già raggiunto l’intesa sindacale, i fondi saranno ripartiti sulla base del personale in servizio al 31 marzo 2020 e per il 20% in base all’incidenza dei ricoveri Covid-19.

Il premio arriverà a 1.200 euro per gli operatori sanitari e i tecnici direttamente coinvolti nell’assistenza ai pazienti Covid (circa 10.000 dipendenti); e fino a 600 euro per gli altri operatori impegnati in attività connesse a supporto dell’emergenza.

Sono anche previste l’estensione dell’indennità “Malattie Infettive”, pari a 5,16 euro per ogni giornata lavorata nei reparti Covid e nei servizi connessi, e dell’indennità “Sub Intensiva”, pari a 4,16 euro giornalieri. Gli importi relativi ai mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 saranno erogati con lo stipendio di giugno; nonché il riconoscimento del lavoro straordinario nei reparti coinvolti, che verrà pagato a partire da giugno e nei successivi mesi.

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