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Pronti 142 navigator, tutto sul reddito di cittadinanza in Veneto

Sono in arrivo 142 ‘navigator’ nei Centri per l’Impiego del Veneto. Con la firma oggi, nella sede del Ministero del Lavoro di via Veneto a Roma, della convenzione con Anpal Servizi da parte dell’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, diventa operativa l’assegnazione di ulteriore personale per affiancare l’organico dei 39 Centri veneti per l’Impiego nelle politiche attive per il lavoro collegate al Reddito di cittadinanza. Con l’arrivo dei navigator, i Centri per l’Impiego inizieranno a contattare i beneficiari del reddito di cittadinanza per sottoscrivere il ‘patto per il lavoro’ e attivarli nella ricerca di una occupazione.

La Regione Veneto ha già provveduto, d’intesa con Anpal Servizi, a distribuire la presenza dei navigator in base ai fabbisogni di organico: 4 prenderanno servizio nei Centri per l’Impiego del Bellunese, 25 nel Padovano, 9 a Rovigo, 22 nel Trevigiano, 27 nel Veneziano, 32 nella provincia di Verona e 23 nel Vicentino.

I nuovi operatori, assunti con contratti di collaborazione fino al 2021, dovranno ora sostenere un periodo di addestramento all’Agenzia nazionale per le politiche attive. Dopodichè inizierà il loro inserimento nei CPI territoriali in modo da riuscire ad affiancare e supportare gli operatori dei Centri per l’impiego nel definire il piano personalizzato previsto per i beneficiari del reddito di cittadinanza, raccordandosi con le imprese del territorio, i centri di formazione e istruzione e i servizi sociali, cercando di valorizzare tutte le opportunità occupazionali e formative presenti nelle comunità. L’obiettivo è accompagnare quanti ricevono il reddito di cittadinanza in un percorso verso l’autonomia economica, la realizzazione personale e la piena integrazione sociale. Compiti, funzioni e modalità operative dei navigator e di stipula dei ‘patti per il lavoro’ sono dettagliati nella convenzione oggi alla firma dell’assessore Donazzan e di Mimmo Parisi, amministratore unico di Anpal Servizi.

Solo tre regioni, il Veneto, l’Emilia Romagna e la Toscana, al momento sono pronte a partire con la seconda fase del reddito di cittadinanza, relativa alla stipula dei ‘patti per il lavoro’ – dichiara Donazzan – L’arrivo dei navigator rappresenta un ulteriore supporto, sicuramente utile per la gestione del reddito di cittadinanza, ma non determinante rispetto al piano di potenziamento della rete dei Centri per l’Impiego già intrapreso dalla Regione. Quest’anno Veneto Lavoro sta provvedendo ad assumere con procedure concorsuali 171 operatori con diversi profili professionali, la maggior parte dei quali inerenti la figura di operatore del mercato del lavoro. E prevediamo di ampliare la dotazione organica del sistema dei servizi pubblici per l’impiego portandola dagli attuali 406 dipendenti a 524 dipendenti a tempo indeterminato entro il 2021”.

La qualità del modello veneto – prosegue l’assessore – dei servizi pubblici per il lavoro, che spaziano da Garanzia Giovani all’erogazione dell’assegno per il lavoro, dal collocamento mirato alla proposta delle work experience e dei programmi territoriali di coesione per lavori di pubblica utilità, dall’erogazione degli ammortizzatori sociali all’orientamento nei confronti di inoccupati e disoccupati, è universalmente riconosciuta e testata dai 140 mila disoccupati che ogni anno si rivolgono agli sportelli dei Cpi. Di questi il 40% è interessato da almeno una misura di politica attiva, mentre un ulteriore 10% beneficia dei diversi incentivi all’assunzione. I Centri per l’Impiego, grazie alla stretta interconnessione con la rete delle agenzie private per il lavoro e con i centri di formazione accreditati, sono i punti nevralgici di una rete di orientamento, supporto, accompagnamento e ricerca personalizzata che consente al Veneto di registrare il tasso di disoccupazione più basso d’Italia, pari al 6,3%, paragonabile in Europa a quello della Germania”.