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Arsiero – Laghi. In Consiglio lo ‘scambio’ di confini: i laghetti uniti sotto un unico stemma

Si celebreranno rispettivamente stasera alle 20 ad Arsiero e domani, venerdì 24 febbraio alle 19.30 a Laghi, i Consigli Comunali chiamati a ratificare la variazione dei confini tra le due municipalità confinanti.

Un’iniziativa  che disciplina, per quanto di competenza regionale, la variazione delle circoscrizioni dei comuni e delle province, nonché il mutamento delle denominazioni dei comuni.

Alla base della proposta di delibera sulla quale il Consiglio Comunale arsierese per primo è chiamato ad esprimersi c’è un ‘do tu des’ con il comune confinante che prevede da un lato l’allargamento della circoscrizione di Arsiero alle aree montane boschive di Laghi denominate ‘Campiluzzo’, dall’altro la cessione del lago grande all’amministrazione di Laghi, in modo tale che quest’ultima – queste le intenzioni – possa gestirne la promozione turistica assieme a quella del lago piccolo, che già oggi afferisce per lo più al territorio comunale del più piccolo comune Veneto.

I due laghi, infatti, oltre a presentarsi come realtà unica dal punto di vista paesaggistico e ambientale, costituiscono la principale attrazione turistica per un comune che negli ultimi decenni ha dovuto combattere contro un progressovo spopolamento. Di qui l’importanza strategica di affidare la gestione dei laghetti ad un’unica cabina di regia: quella di Laghi, appunto.

Un rilancio del turismo del piccolo comune che dovrebbe avere ripercussioni positive dal punto di vista economico per tutta la vallata e quindi rappresentare un vantaggio indiretto anche per la stessa realtà di Arsiero, che a sua volta, pur con numeri diversi, sta altrettanto vivendo un calo demografico.

Compensazione diretta per il comune arsierese che invece consisterebbe nell’aggregazione di un’area, quella di ‘Campiluzzo’, in grado di potenziare l’offerta del comune in termini di turismo della montagna.

Auspici che dovranno trovare concretezza e progettualità, oltre che adeguata copertura finanziaria.

In entrambi i casi, le porzioni di territorio oggetto di ‘scambio’, oltre ad essere inferiori per estensione al 10% del territorio comunale d’origine, si caratterizzano per l’assoluta assenza di infrastrutture oltre che di strutture o abitazioni private.

di Redazione AltoVicentinOnline