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Sergio Berlato tuona a nome dei cacciatori veneti: “La pazienza è finita, torniamo in piazza”

Hunters walk through fields, on September 16, 2012, in Godewaersvelde, at the first day of the hunting season in Northern France. With 1.3 million of hunters, France remains the first country in Europe for wildlife management ahead of Spain and Italy. AFP PHOTO / PHILIPPE HUGUEN (Photo credit should read PHILIPPE HUGUEN/AFP/GettyImages)

“La Giunta regionale non può dire di non essere stata avvisata per tempo. Nel corso della grande manifestazione di protesta, tenutasi a Venezia , avevamo detto chiaramente che, se non fosse stata approvata prontamente la nuova delibera da parte della Giunta regionale per restituire ai cacciatori del Veneto, come del resto prevede la legge, le due giornate integrative per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria nel periodo intercorrente tra il primo di ottobre ed il 30 novembre, avremmo chiamato tutti i cacciatori del Veneto alla mobilitazione generale entro la fine di ottobre. Migliaia di cacciatori sono scesi in piazza in pace il 30 settembre , preannunciando che sarebbero tornati a Venezia, non più in pace e con ben altro spirito, nel caso in cui fossero stati costretti a farlo e cioè nel caso in cui la Giunta regionale del Veneto non avesse fatto tempestivamente il proprio dovere”. E’ quanto si legge nella nota diffusa oggi pomeriggio dall’onorevole Sergio Berlato, presidente dell’Associazione per la Cultura Rurale

da Dario Faccin, presidente nazionale della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane, Umberto Venturini, presidente regionale dell’Associazione Cacciatori Veneti e Gianfranco Vezzaro – Presidente nazionale della Fondazione per la Cultura Rurale – Ets.

Il comunicato stampa prosegue: “L’assessore regionale Corazzari, nonostante la bozza della delibera di Giunta richiesta dai manifestanti del 30 settembre u.s. sia già stata predisposta dai suoi uffici da una settimana, afferma oggi che non intende portare in approvazione della Giunta regionale questa nuova delibera se non avrà un nuovo preventivo parere favorevole da parte di Ispra, proprio quell’Ispra che ha già messo nero su bianco il proprio parere negativo su questa e su altre parti del calendario venatorio regionale 2022/2023. Prendiamo atto delle dichiarazioni alquanto discutibili e non condivisibili diramate in questi giorni da parte dell’assessore regionale e, mentre i dirigenti venatori al guinzaglio dei loro padroni politici si attardano a fare convegni intimi ed inconcludenti per “capire il presente” e cioè interrogarsi sui motivi della loro esistenza e sulla opportunità di fare finalmente qualcosa di utile per i loro associati, noi rispondiamo con la conferma della chiamata alla mobilitazione generale dei cacciatori e di tutti i rappresentanti del mondo rurale che, se non emergeranno novità eclatanti, culminerà con una grande manifestazione di protesta che si terrà a Venezia, presso la sede del Consiglio regionale del Veneto, nella mattinata di venerdì 28 ottobre 2022. I cittadini cacciatori del Veneto, così come avviene per tutte le altre persone, sono già duramente provati dall’emergenza sanitaria, da quella economica, da quella energetica, da quella occupazionale e da quella sociale e non intendono essere ulteriormente presi in giro dalle Istituzioni regionali. I cacciatori del Veneto, cittadini di serie A dalla fedina penale perfettamente pulita, non chiedono niente altro alle Istituzioni se non poter praticare l’attività venatoria nel rispetto della legge, considerando che per esercitare questa attività hanno tutti già pagato anticipatamente le onerose tasse di concessione imposte dalle normative vigenti”.