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Pedemonte-Valdastico-Cogollo. Arrivano i finanziamenti per ciclabile fino a Lastebasse e due torrioni

E’ diventato finalmente realtà il finanziamento di 3 milioni di euro destinato a realizzare il secondo stralcio della ciclabile dell’Astico da Settecà di Valdastico fino a Lastebasse, e con esso tutta una serie di opere collaterali di valorizzazione del territorio toccato dall’opera, che interessano i comuni di Cogollo del Cengio, Pedemonte, Valdastico e Lastebasse.

Tra gli interventi previsti ci sarà anche le messa in sicurezza ed il restauro delle due torri in località Sengia a Cogollo, simbolo di un mondo medievale scomparso, ma di cui gli abitanti vanno ancora oggi fieri, tanto che per salvaguardarle dall’abbandono e dall’incuria si è formato il ‘comitato per la salvaguardia dei torrioni dell’alta valle dell’Astico’, che ha seguito passo passo l’assegnazione dei fondi ‘odi’ per i comuni di confine con la Provincia di Trento e Bolzano, e per i quali ha deliberato il Comitato paritetico per la gestione dei fondi dei comuni confinanti alcuni giorni fa.

Il sindaco Roberto Carotta è visibilmente soddisfatto per quello che considera un progetto strategico per Pedemonte, paese che ha portato avanti il piano di lavoro come capofila, in collaborazione con i comuni di Valdastico e Cogollo del Cengio.

I lavori potrebbero partire nel 2018, poiché tutto il 2017 servirà per definire l’iter burocratico, e mettere nero su bianco il progetto della ciclabile che si snoderebbe fino a Lastebasse, in uno saliscendi naturale nel cuore della Valdastico per circa 20 chilometri.

‘Prevediamo un’opera – ha commentato Carotta – che, con la giusta pubblicità, porterà un notevole afflusso di visitatori lungo la ciclabile. La zona in cui verrà realizzata è bellissima, lungo il torrente Astico, adatta per sportivi e per famiglie. La mia speranza è che si crei naturalmente un interesse da parte dei privati, che con il loro coinvolgimento potrebbero rendere ancora più attrattiva la zona con la gestione di bar, chioschi o ristoranti, e creare una controtendenza allo spopolamento con il quale combattiamo da anni’.

Marta Boriero