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Breganze. Cantina Beato Bartolomeo ambasciatrice del Veneto al festival del vino cooperativo

Si rende protagonista la Cantina Beato Bartolomeo di Breganze al primo festival del vino cooperativo che si terrà a Milano. Rappresenterà il Veneto, assieme ad altre dieci cantine cooperative, a ‘Vi.Vite, Vino di Vite Cooperative’ che si svolgerà sabato 25 e domenica 26 novembre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Con undici cantine, sulle sessanta provenienti da tutte le regioni, il Veneto è chiamato a fare la parte del leone: “La filiera del vino cooperativo si fa portavoce di una sostenibilità che non è solo quella ambientale, ma anche e soprattutto quella sociale ed economica.  – sottolinea il presidente del coordinamento vitivinicolo del Veneto Corrado Giacomini. – Solo le nostre cantine contano 20 mila soci, cioè 20 mila famiglie che legano la loro vita, il loro sostentamento alla produzione del vino. Ma la sostenibilità non dipende solo dall’impresa, deve esserci un’azione garantita anche da parte delle istituzioni, della sanità” .

“Non è un caso che i due vini più esportati siano il Prosecco e il Pinot Grigio, dei quali il Veneto è la regione con la produzione più importante. – prosegue Giacomini presidente del settore vitivinicolo del Veneto – Questa iniziativa ha anche lo scopo di rappresentare nella sua eccellenza il vino cooperativo: c’è spesso il pregiudizio negativo che le cantine sociali siano le ultime destinatarie, e che quindi la qualità dei vini prodotti da cantine cooperative sia a un livello piuttosto basso. È importante sottolineare, invece, che  da anni la cantina sociale è la prima destinazione dei nostri produttori.”

Oltre alla Beato Bartolomeo di Breganze, per il Veneto saranno presenti: Cantina Valpolicella Negrar, Cantine Viticoltori Veneto Orientale s.a.c., Vitevis Cantine, Cantina Bolla, Cantina di Soave, Cantina Valpantena, Gruppo Collis, Cantina La Marca, Cantina Produttori di Valdobbiadene, Cantina Ponte.

 

Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative
E’ la prima manifestazione, promossa dall’Alleanza delle cooperative agroalimentari, che propone una full immersion in uno dei settori più affascinanti dell’agroalimentare italiano, quello delle 498 cantine cooperative e delle loro tante storie inedite.

“Attraverso un ricco programma di assaggi, degustazioni, incontri e attività tematiche – spiega Ruenza Santandrea, coordinatrice Vino dell’Alleanza Cooperative – Il pubblico potrà riscoprire la grande storia del vino italiano attraverso i ritratti e i racconti, intrisi di audacia e di impegno, degli oltre 180mila soci produttori delle cantine cooperative. Vi.Vite è un format inedito pensato per far incontrare le persone tramite il vino, offrendo loro un’esperienza a tutto campo che non si limiti a degustazioni guidate ma che sia in grado di condurre tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e grande pubblico, alla scoperta del mondo delle cantine cooperative. Una scoperta che passa non solo attraverso i loro vini di qualità, ma anche per il tramite della conoscenza con gli stessi produttori, che vendemmia dopo vendemmia, umilmente e coraggiosamente, sono stati in grado di preservare il patrimonio di biodiversità che è un grande patrimonio del nostro Paese”.

Programma
I visitatori potranno scegliere tra un ampio ventaglio di attività: degustazioni e master class, laboratori didattici e ludici, concerti, attività di intrattenimento, improvvisazioni teatrali e divertenti cabaret in collaborazione con Zelig. Al posto dei classici convegni, in Vi.vite avranno luogo alcuni momenti di confronto informali, dal titolo “pane e salame”, che vedranno come commensali molti dei più noti operatori e giornalisti del settore, per dialogare su temi che vanno dalle nuove tendenze di consumo di vino dei millennials alle forme e modalità di comunicazione intorno al vino, alla sostenibilità in viticoltura, con il caso del Trentino, primo territorio ad aver ottenuto nel 2017 la certificazione ministeriale Sqnpi (sistema di qualità nazionale produzione integrata) su tutta l’uva prodotta.
Ci sarà inoltre spazio anche per laboratori esperienziali, una serie di approfondimenti sugli strumenti del vino come il tappo di sughero oppure un workshop sui colori del vino. La manifestazione si snoda lungo un vero e proprio percorso museografico, un allestimento emozionale in cui sarà possibile assaggiare, ascoltare i racconti, giocare con le parole del vino, scoprire le differenze dei vari territori in una imperdibile rassegna che vede insieme le regioni italiane rappresentate da coloro che tutti i giorni sono in vigna a lavorare.

La Sala Biancamano, un padiglione a pochi passi dalla location, ospiterà invece nei due giorni un ricco calendario di eventi, tra i quali: una degustazione della prima vendemmia del Pinot Grigio Doc delle Venezie guidata da Daniele Cernilli, il dibattito-degustazione ‘L’innovazione in viticoltura, le varietà resistenti e portinnesti M’, a cura di Vivai Cooperativi Rauscedo, la Master class guidata da Fabio Piccoli The Wine Net- La prima Rete nata per unire, valorizzare e promuovere l’eccellenza della Cooperazione vitivinicola italiana, il workshop ‘Come ti abbino il Parmigiano Reggiano Dop, gli ancestrali e tre degustazioni’ a cura di Cernilli, dedicate rispettivamente ai bianchi autoctoni, ai rossi autoctoni e alle bollicine cooperative.
Nella  Sala Cenacolo, andrà in scena sabato, a partire dalle 20.30, il mini-evento Tre Bicchieri Cooperativi, degustazione, guidata da Eleonora Guerini, delle etichette delle cantine cooperative che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento nella Guida Gambero Rosso 2017.

Vi.vite è realizzata con il supporto tecnico della società milanese Lievita, diretta da Federico Gordini, che spiega: Abbiamo creato una manifestazione fortemente innovativa, in linea con gli obiettivi indicatici dall’Alleanza delle cooperative di svecchiare la dialettica e la comunicazione del vino per avvicinarla al pubblico. Un approccio esperienziale e giocoso che ha l’obiettivo di riavvicinare chi vede nel vino un mondo chiuso, aulico, nel quale non puoi avere alcuna voce in capitolo senza un percorso formativo. Il consumatore deve ritornare ad apprezzare un mondo del vino in cui le storie delle persone e dei territori si sostituiscano al racconto tecnico”.

Info, costi e biglietti:  vivite.it.

di Redazione AltovicentinOnline