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L’80% della terapia intensiva è colma, si va verso la chiusura totale

L’emergenza Coronavirus ha messo allo scoperto un lato debole nella catena della Sanità, che riguarda la carenza di posti nella terapia intensiva.

Ai 15 posti letto dell’ospedale di Santorso e ai 10 dell’ospedale di Bassano la Regione Veneto ne ha aggiunti 4 da una parte e 4 dall’altra.

Il tasso di occupazione, oggi, nelle terapie intensive del Veneto ha raggiunto l’80%, rendendo necessaria da parte della giunta del governatore Luca Zaia la disposizione di nuovi posti letto.

“I 450 posti letto di terapia intensiva strutturali e operativi negli ospedali della Regione del Veneto presentano al momento un tasso di occupazione medio dell’80% – spiegano dalla Regione – 67 di questi sono occupati da pazienti affetti da coronavirus. Da lunedì, ai 450 posti se ne sono aggiunti altri 48, attivati senza bloccare l’attività, che costituiscono il primo ‘contingente’ di rafforzamento della dotazione deciso per fronteggiare l’emergenza e portano il totale a 498. Sono anche in allestimento altri 120 letti di terapia subintensiva aggiuntivi a quelli esistenti”.

Zaia: “Pronti alla chiusura totale”

“Piuttosto che protrarre un’agonia che dura mesi è meglio arrivare ad una chiusura totale, così da bloccare definitivamente il contagio”. Sono le parole del governatore del Veneto Luca Zaia, pronunciate durante il punto stampa di questa mattina. Una linea di pensiero molto dura e diversa da quanto espresso nei giorni precedenti, elaborata dopo giorni di tensioni, con il virus che ha ‘allargato’ la cerchia dei contagi. Alla base la necessità di dare respiro alle strutture sanitarie, ma anche accorciare il più possibile i tempi di agonia per le aziende e gli esercizi commerciali.

Salvini: “Abbiamo chiesto chiusura totale”

“Finalmente qualcuno ci ha ascoltato – è il commento del leader leghista Matteo Salvini dopo l’incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte – Esco preoccupato, abbiamo portato voci di chi chiede misure drastiche subito, di chiudere tutto subito per ripartire sani. Ma la risposta è stata no. Quindi totale incertezza”.