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‘Paura di perdere lavoro, ansia e timore del virus sconosciuto’. Il fiume di chiamate agli psicologi

Preoccupazione, timori, disagio psicologico, richieste d’aiuto, ma anche una sola parola di conforto in un momento di innegabile disorientamento, a causa dell’emergenza Covid e delle restrizioni, a cui si fa fatica ad abituarsi. Una vita sconvolta e capovolta, un lavoro che non si sa se ci sarà più e l’imposizione di uno stile di vita, che non tutti sono preparati emotivamente ad affrontare. Per queste ragioni, il governatore della Regione Veneto ha esteso il servizio InOltre  a tutti i cittadini. Era nato per gli imprenditori in crisi a rischio suicidio e per i ‘truffati’ delle banche Popolari dopo i clamorosi crac. Il telefono gestito e ideato da Emilia Laugelli, che  ha sposato subito la proposta della dirigente dell’Ulss 7, investendo risorse e personale,  è diventato dopo pochi giorni, un punto di riferimento per i veneti.

“Le telefonate ricevute nei primi dieci giorni di attivazione del servizio sono state 1680 delle quali 680 sono colloqui”, aveva detto Luca Zaia, durante il consueto stampa ed il servizio sta andando avanti, con la difficoltà, la professionalità e lo spirito di sacrificio di chi vuole mettersi a disposizione di chi sta affrontando questo momento con un disagio che richiede un supporto necessario, per poter apprezzare l”alba’ del dopo-Coronavirus.

Emilia Laugelli,  ha spiegato che le telefonate in media al giorno sono circa un centinaio, ma i colloqui sono circa 60. Il colloquio è un tempo dedicato, minimo di un quarto d’ora, di dialogo con  le persone che necessitano di consulenza specifica , se è stato riscontrata ansia, preoccupazione, ma anche qualche forma di timore e preoccupazione scaturiti dall’emergenza.

‘L’intensità della richiesta dai primi giorni, ad oggi, non è mutata perchè c’è grande bisogno di essere ascoltati, compresi e consigliati. Non si concentrano in momenti particolari della giornata, si spalmano su tutte le 24 ore. Durante la notte c’è una media di 8/10 chiamate, con una pausa dalle 3 alle 5 solitamente, ma anche questo è variabile’.

Chi chiama il telefono InOltre

Secondo i primi dati raccolti,  Vicenza  è la provincia di maggiore sollecitazione, seguita da Treviso, Padova, Venezia e Verona.

A chiamare sono più gli adulti, il 95%, con una fascia d’età che si compone per il 35% dai 31 ai 50 anni, per il 40% dai 51 ai 70, il 20% over 70.

Sono persone sia sole che con famiglia, tutte comunque in isolamento da circa un mese, con notevole preoccupazione riguardo la salute. Non esiste differenza tra paesi o città, la restrizione ha isolato nelle case e la propria abitazione  è vissuta da una parte come un rifugio, dall’altra come una sorta di luogo dove nessun altro può entrare, quindi il timore aumenta.

Quasi tutti hanno paura di essere contagiati, poiché le informazioni scientifiche non supportano alcune evidenze, la preoccupazione maggiore è di essere portatori sani o di poter fare del male agli altri.

La parola chiave è preoccupazione. Di tante cose: per gli anziani di non farcela, di non poter abbracciare i figli o i nipoti. Per la mezza età la paura di perdere il lavoro, di non saper gestire il presente, ma soprattutto il futuro, ciò che verrà dopo.

La competenza e la disponibilità del centro inOltre

Alle chiamate rispondono psicologi formati in psicologia dell’emergenza, tutti in continua supervisione e formazione, man mano che accadono gli avvenimenti quotidiani.

La squadra è composta da 10 psicologi che si turnano nelle 24H.

Il servizio inOltre

Il Servizio inOltre, della Regione Veneto, operativo dal 2012, in quanto servizio di promozione della salute e gestione delle emergenze, può dare un contributo in questo particolare momento che la comunità veneta sta affrontando. Relativamente all’emergenza sanitaria legata alla diffusione del SARS-Cov 2 (coronavirus), il Servizio inOltre è in grado di supportare i cittadini nella gestione delle differenti tipologie di ricaduta che

l’emergenza sanitaria può avere (e sta avendo) sulle vite degli stessi e dei loro cari. Il Servizio pertanto offre risposte a tutti i cittadini che:

· stanno vivendo situazioni di preoccupazione (per sé e per i propri cari);

· necessitano di un supporto per gestire e modificare gli stili di vita, coerentemente con le prescrizioni dei decreti ministeriali atti ad interferire con la diffusione del contagio;

· riconoscono che l’emergenza sanitaria si sta trasformando in urgenza personale;

· ad ora non hanno portato questioni ad altri servizi già disponibili, ma ritengono comunque utile avere un confronto.

È possibile contattare il Servizio inOltre al Numero Verde 800.33.43.43, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: sarà compito del servizio valutare la richiesta, e con il cittadino costruire il percorso per una sua efficace gestione. Gli operatori sono psicologi esperti nella gestione delle emergenze e dei cambiamenti della Comunità, e propongono percorsi di supporto mirati a definire sia obiettivi che strategie per gestire le difficoltà, anche individuando nel territorio gli strumenti e le risorse utili e necessari.

Andrea Nardello