Sarà la campagna elettorale in corso, sarà che in tanti gli hanno rimproverato di non essere un decisionista, sta di fatto che è Gianni Casarotto a prendere posizione sull’affare-ospedale di Santorso, facendosi portavoce del malcontento, dei dubbi e delle ansie dei thienesi che vogliono e pretendono di conoscere il futuro che attende la sanità dell’Alto Vicentino. Dopo l’amaro in bocca di giovedì scorso, con un incontro pubblico che non è servito a fare chiarezza su quanto di pratico sta a cuore ai cittadini, Casarotto ha deciso di organizzare un incontro pubblico nella sua città, con la speranza che sia più eloquente. ‘Su un tema così importante e delicato non può e non deve entrarci la politica’. Ha detto fermamente Casarotto fissando l’appuntamento con la cittadinanza al Fonato, il 23 marzo.
Come si è arrivati all’Ulss Pedemontana
‘Quando come 32 Comuni dell’allora Ulss 4 dell’Alto Vicentino abbiamo all’unanimità della Conferenza dei Sindaci deciso di promuovere l’Ulss Pedemontana, assieme ai colleghi dell’allora Ulss 3 Bassanese, anzichè confluire nell’unica Ulss provinciale di Vicenza, due erano gli obiettivi principali che ci eravamo prefissati: avere un’Ulss dal punto di vista della grandezza del territorio che si ispirasse il più possibile agli standards ideali di gestione e cioè un’azienda con un bacino di utenza attorno ai 400mila abitanti. Questo obiettivo è stato raggiunto con l’Ulss 7 Pedemontana che è di circa 370mila abitanti; che ci fosse la garanzia di una pari dignità tra le due Ulss preesistenti e cioè la ex Ulss 4 Alto Vicentino e la ex Ulss 3 Bassanese.
Il Sociale
‘Non mi preoccupa neppure, o meglio, mi preoccupa meno, la nuova gestione del Sociale, a parte avere la certezza delle risorse, in quanto il controllo sulla gestione del Sociale rimane, come prima, in capo a quello che ora si chiama, nel caso della ex Ulss 4, “Distretto n. 2” e cioè la ex Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 e anche il Bilancio Sociale della nuova Ulss 7 verrà tenuto distinto, come era prima nelle due precedenti Ulss 3 e 4. Quello che mi preoccupa, invece, e molto, è la gestione del Sanitario e, in particolare, del futuro dei 3 Ospedali di Santorso, Asiago e Bassano.
Ora se Asiago, essendo considerato Ospedale di montagna, avrà una serie di deroghe, quello che invece giustamente mi preoccupa e preoccupa i cittadini dell’Alto Vicentino è la futura, ma ormai imminente, riorganizzazione dei due Ospedali, quello di Santorso e quello del S. Bassiano. Ed è qui che tutti insieme, Sindaci e cittadini, dovremo vigilare perché la pari dignità di cui parlavo prima venga garantita, a cominciare dalla qualità dei servizi e dall’assicurazione che, laddove un primario di reparto va in pensione o sceglie di andare a lavorare in una struttura privata, venga prontamente sostituito e non rinviato “sine die”.
Perché la nostra paura è che, siccome le decisioni finali vengono prese in Regione, dove il territorio Bassanese è politicamente più rappresentato e molto più forte dell’Alto Vicentino, questo vada a discapito del nostro Ospedale, nonostante le dichiarazioni rassicuranti e le attestazioni di stima sulla qualità e salvaguardia del nostro Ospedale espresse dal governatore Zaia.
La Politica che decide
di Redazione Altovicentinonline