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‘Vogliamo sanità di qualità e non di quantità’. Gli infermieri incrociano le braccia

Vogliono un contratto adeguato alle loro responsabilità, alle loro competenze. Vogliono tutela per loro, ma anche per i malati che assistono. Il loro è un lavoro delicatissimo perchè si occupano di esseri umani, che spesso si trovano in bilico tra la vita e la morte. La loro assistenza è preziosa e vogliono fare capire a tutti quanto difficile e frustrante sia lavorare senza un contratto che renda merito al loro tipo di professione.

Aderiranno in massa anche dall’Alto Vicentino  venerdì 23 febbraio: sarà il primo sciopero indetto dalle due organizzazioni sindacali di categoria degli infermieri, Nursind e Nursing up. Si recheranno  in Piazza Santi Apostoli a Roma ed al presidio provinciale vicentino all’Ospedale San Bortolo (Ulss 8 Berica) per rivendicare i loro diritti calpestati e la loro dignità professionale.

“Sarà un vero e proprio venerdì di passione per la sanità vicentina – spiega il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori – in quanto l’adesione allo sciopero, ampiamente pubblicizzata sui social e negli ambienti ospedalieri, sta riscuotendo un’annunciata partecipazione, come mai in precedenza”. Gli infermieri rivendicano condizioni di lavoro più dignitose, anche a tutela del malato, ed un contratto confacente alla complessità della propria funzione.

andrea gregori segretario provinciale nursind di vicenza“Scioperiamo il 23 febbraio – chiosa il segretario Gregori – per avere una sanità migliore domani, a favore dei nostri utenti, così che non vengano più considerati dei numeri, ma delle persone bisognose di cure. Purtroppo, i disagi non saranno di poco conto, ma le condizioni attuali che vivono gli infermieri rischiano di determinare ripercussioni sull’utenza”. Il Nursind lotta per un contratto migliore e che possa considerarsi prima di tutto delle persone, con una vita privata ed una professionalità al servizio della Sanità.

“Non riteniamo opportuno – aggiunge il segretario Gregori – sottoscrivere un contratto come fossimo dei “missionari”. Siamo cittadini con una vita sociale che svolgono una professione al servizio degli altri. Proprio per questo motivo non abbiamo fretta di arrivare ad un contratto qualsiasi, ma vogliamo, con calma, un contratto che ci tuteli”.

Venerdì saranno parecchi i disagi negli ambulatori, nelle sale operatorie e nell’interventistica cardiologica e radiologica. Ed i reparti funzioneranno a livello di assistenza minima. “Questo importante sacrificio, come infermieri ed utenti – conclude il segretario Gregori – lo dobbiamo sopportare per poter avere una Sanità di qualità, che non venga trasformata in un’azienda che produce salute in quantità, a scapito della qualità”.

di Redazione Alto Vicentinonline