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Thiene. Covid e burocrazia :il bilancio è in rosso, ma lo Sport non si arrende  

 Lo Sport non è stato risparmiato dalla pandemia e nonostante il ‘riapriamo tutto, si riparte’, troppe norme restrittive e difficoltà economiche delle associazioni stanno mettendo a dura prova le realtà thienesi. Il Comune di Thiene è attento a questa grave problematica e per questo motivo aveva voluto creare un momento di confronto con chi, nonostante tutto, non vuole mollare. 

A fine aprile, all’indomani del periodo di stretto lockdown, il Comune aveva infatti,  inviato a 57 associazioni e realtà sportive un questionario per tracciare un bilancio della situazione.

Hanno risposto in 23 e dai dati ottenuti è stato possibile circoscrivere un quadro di come il Covid ha impattato su chi si occupa di Sport e di Sport ci vive.

«Il quadro generale – commenta Giampi Michelusi, Assessore allo Sport e al Tempo Libero e promotore dell’indagine – ci mostra difficoltà oggettive che non dobbiamo sottovalutare.

Come Amministrazione ci siamo prontamente attivati a fornire gratuitamente le piastre sportive polivalenti ad alcune società che ne hanno fatto richiesta e che hanno regolarmente ripreso la propria attività, pur fra mille difficoltà, derivate dalle attuali linee guida.

Proprio a causa di queste norme, abbiamo deciso di non aprire le palestre comunali e provinciali fino all’inizio del prossimo anno scolastico, non essendo in grado di adempiere correttamente alle disposizioni. La nostra attenzione rimane alta e indirizzata a garantire la massima collaborazione a tutte le associazioni sportive, al fine di assicurare la prosecuzione della propria attività».

Le attività oggetto del sondaggio vengono svolte sia su palestre pubbliche comunali e provinciali (39%) sia private (43%), in un caso all’Aeroporto Ferrarin e due su campi da calcio.

Il 90% delle associazioni ha sospeso l’attività in presenza ancora prima del lockdown per rispetto dei decreti, mentre il 10% per assenze degli allievi. Durante il lockdown il 70% delle associazioni ha sospeso completamente l’attività, mentre il 30% ha provato a continuare proponendola online, equivalente per adulti e ragazzi e, in due casi, dedicata a utenti anziani.

Per questo 30% le difficoltà maggiori sono state quelle di adattare la disciplina a un lavoro in casa e senza attrezzature (86%), seguite dalla poca risposta degli iscritti (57%) e da difficoltà tecnologiche, come video, streaming e piattaforme online di non immediato uso per tutti (42%).

Nel periodo di lockdown, 32, tra istruttori ed allenatori, sono stati impegnati con le lezioni online, mentre 158 non hanno lavorato.

Con questo scenario è ovvio trarre le debite conseguenze sotto il profilo economico.

I mancati introiti hanno comportato mancanza di liquidità nel 78% dei casi, seguita dalla difficoltà di pagare affitti ed utenze (43%). Un complessivo 52% ha disdette dagli iscritti o richieste di restituzione delle quote versate. Il 13% avverte difficoltà con debiti pregressi .

Un’altra conseguenza negativa è stata la perdita di sponsors per le realtà sportive che ricorrono a contributi esterni, come il Calcio o l’Hockey.

Accanto all’impatto economico, l’indagine registra anche una sofferenza di natura più squisitamente fisica, emotiva e sociale.

Al primo posto si segnala la diminuzione di stimoli per gli atleti (43%), seguita dalla perdita della condizione fisica per praticare attività agonistica (39%) e la frustrazione per l’annullamento di gare nazionali ed internazionali. In molti si sono allontanati dalla pratica sportiva, a cui sono connesse anche forme di socializzazione.

Nell’attuale fase di graduale ripartenza, a pesare negativamente sulle realtà e sulle associazioni sportive sono l’incertezza delle norme e il dubbio su quando sarà possibile un’effettiva ripartenza vera e propria dello sport (87%), senza contare che la riduzione degli iscritti (52%) si traduce in minori entrate che rendono ancora più difficoltoso, ad oggi, procedere all’adeguamento delle strutture alle prescrizioni di legge.

Il 78% delle associazioni ritiene che la propria attività possa riprendere, anche se con limitazioni, mentre il 26% non è sicuro di poter ripartire.

«L’Amministrazione Comunale – conclude Giampi Michelusi – sta promuovendo gratuitamente, assieme alle varie associazioni che aderiscono a Thiene Sport #EstateFuori, attività ed iniziative per risvegliare e stimolare la Cittadinanza. Tra le realtà maggiori a Thiene è l’Acquatic Center con l’attività natatoria, sia agonistica che per il tempo libero, proposta presso le Piscine Comunali. Da lunedì 15 giugno le porte si sono riaperte grazie agli sforzi congiunti dell’azienda e dell’Amministrazione Comunale che ha seguito e sostenuto la riapertura».