Non si placa il morso del virus nella Casa “Alessandro Rossi” di Arsiero dove i contagi sono purtroppo aumentati fino a toccare quasi quota settanta: un numero impressionante se paragonato ai mesi della prima ondata pandemica quando la struttura riuscì a mantener il Covid fuori dalla sua porta.
Le procedure non sono cambiate, ma per quante accortezze si adottino il pericolo è dietro l’angolo e una volta entrato in realtà come quelle di una Rsa contenere la diffusione è davvero difficile.
Nei giorno scorsi c’è stato anche un decesso tra gli ospiti, con il virus a complicare irreversibilmente un quadro clinico già impegnativo: c’è però da rilevare che al momento i casi considerati critici sono limitati a due/tre degenti mentre per la gran parte si tratta di situazioni pressochè asintomatiche.
Un momento di grande sacrificio fisico e mentale anche da parte del personale che si trova a fare i conti da una parte con colleghi bloccati dalla positività e dall’altra con una situazione straordinaria che richiede se possibile ancor più attenzione verso ospiti anziani spesso impauriti, travolti da dubbi e paure di una solitudine piombata inspiegabilmente nelle loro vite ancora la primavera scorsa e mitigata solo parzialmente da qualche telefonata coi parenti.
Telefonate e carezze che i dipendenti non fanno mancare “ai loro nonnini” come spesso vengono amorevolmente definiti da chi ha fatto della professione, una vera missione di vita: almeno due sanitari alloggiano in Casa di Riposo, sperando che la situazione migliori in fretta.
Auspicio che non abbandona mai neanche il Sindaco di Arsiero, Cristina Meneghini: “Giusto ieri, mentre tornavo da un sopralluogo in Val di Tovo e nella frazione di Castana temporaneamente senza energia elettrica causa maltempo, pensavo alla situazione della nostra Casa di Riposo. E’ un periodo davvero duro, il rischio di farsi prendere dallo sconforto è alto. Ma non molliamo e sono certa che presto tutto questo sarà alle nostre spalle”.
Marco Zorzi
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