Marano città dei giovani. Sono stati a Marano Vicentino inaugurati i tre murales sulla palestra De Marchi realizzati nell’ambito del progetto “Maestral – Marano Educational Art Lab”.

Al progetto del Comune con il Tavolo del Patto educativo territoriale, il collettivo Golden Idol Dies e la cooperativa sociale Radicà hanno partecipato 21 giovani tra i 14 e i 18 anni.

È il risultato di un percorso collettivo di cittadinanza attiva e rigenerazione urbana rivolto a giovani dai 15 ai 25 anni, promosso dal Comune di Marano Vicentino con il Tavolo del Patto educativo territoriale e realizzato nell’ambito del piano di intervento per le politiche giovanili ‘Semi di partecipazione’.

Al progetto, avviato il 26 luglio 2021, hanno partecipato 21 giovani tra i 14 e i 18 anni. “Con Maestral abbiamo di mostrato che l’arte può essere accessibile a tutte e tutti: abbiamo portato il nostro stile ispirato alla musica punk e hardcore in un laboratorio dedicato ai giovani, lavorando per sei giorni con strumenti semplici, come le bombolette, che molti partecipanti sapevano già usare”, hanno detto gli artisti Giacomo Modolo e Nicolò Gemieri del collettivo Golden Idol Dies (nella foto frontale). Il progetto si era aperto con un laboratorio in auditorium in cui i partecipanti hanno condiviso e messo su carta alcune prime idee, per poi preparare il muro della palestra.

Il primo murales, “Crew”, è stato realizzato riempiendo il muro di graffiti, tag, immagini e scritte con le bombolette spray e facendo poi emergere la parola che sottolinea il desiderio dei giovani di fare squadra per superare le difficoltà e trovare uno spazio sicuro nel quale esprimersi liberamente – un’esigenza ancora più forte in pandemia.

Il secondo, “Zone flag”, è un’opera formata da locandine di eventi pubblici e privati mai verificatisi durante il lockdown, con un approccio in stile punk e DIY. Ogni banda rappresenta una zona dei DPCM: la zona bianca in cui si respira speranza; quella gialla che “uccide l’arte” con la chiusura di cinema, teatri, sale da concerti; la zona arancione che con la didattica a distanza ha visto aumentare divisioni e discriminazioni; quella rossa che i giovani del gruppo hanno vissuto come una gabbia.
L’ultimo murales, appena concluso, è intitolato “Chimera” ed è stato realizzato ispirandosi a un’estetica ultras che vede al centro un animale ispirato a quello della mitologia greca, a metà strada tra un leone e un drago, con la coda di serpente, e sullo sfondo una grande bandiera che indica il 2021 come anno di ripartenza.
Il laboratorio si è realizzato con il sostegno del Patto educativo territoriale di Marano Vicentino che ha ringraziato i giovani partecipanti e – pensando anche alle altre “tag” che potrebbero essere aggiunte nel tempo a questi stessi murales – gli ha ricordato l’importanza delle parole, richiamando il Manifesto della comunicazione non ostile di Parole Ostili (https://paroleostili.it/manifesto/), a cui il Comune di Marano Vicentino ha aderito.

Con questo progetto raccontiamo anche l’esistenza di spazi pubblici che sono a disposizione della comunità. Una disponibilità che richiama la responsabilità di chi ne fa uso, senza danneggiare la libertà altrui”, ha aggiunto il Sindaco, Marco Guzzonato auspicando una continuazione del progetto in futuro, su altri spazi pubblici.

L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno di Regione del Veneto e della Fondazione Cariverona nell’ambito del progetto Comuni-ty Alto Vicentino.

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