Non passerà inosservata neanche quest’anno, nei dodici Comuni vicentini aderenti alla Rete Alto Vicentino di Thiene, Breganze, Carrè, Fara Vicentino, Lugo Vicentino, Marano Vicentino, Nove, Santorso, Sarcedo, Schio, Zanè e Zugliano, la Giornata Internazionale Cities for life No alla pena di morte, nella proposta promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con Associazione Giustizia e Pace e Amnesty International.

Sin dal 2002 la data del 30 novembre, ricorrenza della prima abolizione della pena capitale avvenuta nel 1786 nel Granducato di Toscana, è stata individuata giornata internazionale per dire “No” alla pena di morte nel mondo.

In questa occasione anche le Amministrazioni Comunali della Rete sono solite organizzare interessanti iniziative con la presenza di testimoni rivolte alla cittadinanza e ai giovani delle scuole.

Quest’anno, purtroppo, le note misure per contrastare il diffondersi della pandemia hanno cancellato la possibilità di incontri, ma non hanno zittito la voce dei Sindaci, che hanno pensato di lanciare comunque un forte richiamo per sensibilizzare la cittadinanza al fenomeno.

Sui siti istituzionali, pertanto, sarà pubblicato un video messaggio registrato dai dodici Sindaci.

Accanto al video messaggio, anche quest’anno sanno illuminati nei vari Comuni edifici pubblici o monumenti significativi.

A Thiene saranno illuminati di luce rossa la fontana di Bacco e Arianna, in piazza Arturo Ferrarin, e quella di piazza G. Chilesotti. Accanto alle fontane, saranno collocate vele informative.

«L’Amministrazione Comunale di Thiene – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – è stata sempre sensibile al tema, sostenendo annualmente l’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio».

«Una nazione che abolisce la pena di morte – è il commento di Anna Maria Savio, assessore ai Servizi alla Persona e alla Famiglia – è una nazione che dà un segnale di grande umanità e di speranza ai propri cittadini e che vuole garantire una società più umana, giusta e rispettosa dei diritti di ogni uomo».

La pena capitale è un residuo del passato, come a lungo lo sono stati la schiavitù e la tortura, poi rifiutati dalla coscienza universale. Tuttavia, la strada verso la sua eliminazione resta lunga ma non impossibile e necessita di un’azione decisa.

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