Negozio svuotato della merce e non più rifornito se non con piccole quantità di materiale destinato alla vendita, a singhiozzo e razionalizzato. È questo il triste scenario che si prospetta a chi entra al Mercatone Uno di Carrè in questi giorni, un magazzino quasi dismesso, in procinto di chiudere.

E se il destino che spetta a questo punto vendita dopo che ai primi di maggio è stata chiusa la procedura del concordato preventivo e nominati tre commissari che ne tratteranno la vendita è segnato, c’è ancora ansia per il futuro dei dipendenti, che ancora fino al 31 maggio beneficeranno degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e contratto di solidarietà).

‘Siamo tutti in attesa delle decisioni dei tre commissari – ha dichiarato il sindaco di Carrè Davide Mattei – e per il momento non abbiamo aggiornamenti’. Gli stessi vertici del punto vendita di Carrè non hanno informazioni che possano permettere previsioni su come e quando del Mercatone Uno si chiuderanno definitivamente i cancelli.

mercatone uno carrè scaffali vuoli 12 maggio 2015

Il nuovo investitore è un gruppo italiano che si è impegnato a fare un’offerta per l’acquisto dei circa 50 punti vendita sui 79 presenti in Italia. Se la trattativa andrà a buon fine una parte dei dipendenti dovrebbe essere riassorbita dalla nuova proprietà.

Un incontro al Ministero del lavoro tra la dirigenza del Mercatone, i tre commissari e le organizzazioni sindacali si è svolto l’11 maggio con lo scopo firmare l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per i 3.700 dipendenti dei punti vendita italiani destinati alla chiusura. Il prossimo incontro è previsto per il 27 maggio, durante il quale i sindacati tenteranno di assicurare un futuro lavorativo ai dipendenti.

Marta Boriero

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