Vigilanza privata invece dell’assicurazione per il risarcimento da eventuali furti.

La proposta arriva da Jimmy Greselin, coordinatore provinciale di Forza Italia, che considera l’idea dell’amministrazione comunale di Thiene un’idea che sa di sconfitta.

“E’ come dire, che l’ospedale va male, si può fare una convenzione con le pompe funebri – ha commentato Greselin – O che se ci sono le buche per terra, basta avere un accordo con un gommista. Non si può dire che se ti entrano i ladri in casa, la serenità è garantita da un’assicurazione per risarcimento furto e danni”.

Greselin però non è del tutto contrario alla proposta che i commercianti di Schio avevano fatto a quelli di Thiene, facendo finire poi la proposta definitiva sul tavolo del sindaco Giovanni Casarotto.

Samperi“L’iniziativa non è del tutto strampalata – ha commentato il leader di Forza Italia – Anzi, sembra quasi una buona idea. Mi permetto però di contestare l’affermazione del sindaco quando dice che la percezione che il fenomeno dei furti sia in aumento è dovuto all’alta risonanza che tali eventi hanno sui media e sui social”.

Un’affermazione incredibile secondo Greselin, che ritiene invece necessaria una nuova politica sulla sicurezza.

“L’iniziativa di Alberto Samperi (vice sindaco e assessore alla Sicurezza) non è del tutto sbagliata – ha sottolineato Greselin – ma bisogna ammettere che ha tanto il sapore della resa dopo la sconfitta contro i fuorilegge. Da qui la mia proposta: l’amministrazione ha pensato di avvalersi almeno nel centro storico e nelle zone dei siti di proprietà pubblica, della collaborazione di servizi di sicurezza privata? Ha pensato l’amministrazione di proporre la stessa convenzione ai commercianti sostituendo l’assicurazione con la vigilanza privata? Non pensano giunta e sindaco che togliendo l’incombenza della sorveglianza del centro storico e di siti di proprietà pubblica, Polizia Locale e Carabinieri possono avere più tempo da dedicare alla periferia? Certo non si può sentire che se i cittadini non si sentono sicuri è colpa di Facebook – ha continuato rivolgendosi direttamente al primo cittadino – Caro sindaco credo che se i cittadini non si sentono sicuri, è perché non lo sono. Ed in ogni caso, invito tutti a considerare che con 60 euro non si compra la sicurezza. Un conto è essere risarciti per il portafoto d’argento della nonna, o per la bicicletta nuova, ma un’altra cosa è trovarsi dei malviventi in camera, mentre si dorme e che ti svegliano a suon di legnate fino a mandarti all’altro mondo. Ecco – ha concluso Greselin – in quel caso i 60 euro non bastano e non basta nemmeno chiamare Zuckerberg e dirgli che è un cattivone fomentatore di insicurezza verso i thienesi, e che vada a ramengo lui e il suo Facebook”.

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