La violenza sulle donne passa anche dalla scrivania. E’ un dato di fatto che i comportamenti contrari al rispetto della figura femminile non consistano solamente in atti violenti o femminicidi, ma si possano manifestare anche in ambito lavorativo con discriminazioni vere e proprie e disparità di trattamento sotto vari punti di vista.

La pensa così anche Marina Bergamin, segretaria generale di Cgil Vicenza, che ha commentato: “Anche sul lavoro serve un passo in più”.

E’ proprio per questo motivo che il gruppo sindacale vicentino vede la necessità di impegnarsi maggiormente affinchè su questi temi ci sia più protezione per l’essere umano e non a caso ha progettato una nuova collaborazione per ‘prevenire, proteggere e perseguire’.

“Quando si parla di violenza sulle donne si è portati a pensare ad azioni efferate e violente, che avvengono spesso in famiglia o nella società e che hanno, talvolta, il loro epilogo drammatico nei femminicidi – ha sottolineato Marina Bergamin – Ma una violenza più subdola si sviluppa anche nel contesto lavorativo sotto forma di comportamenti discriminatori o vessatori correlati all’attività lavorativa, a molestie sessuali, mobbing, stalking”.

Cgil ha spiegato che a loro si rivolgono spesso uomini e donne che, dietro a quelli che sembrano problemi di tipo tradizionale, in realtà presentano casi più difficili da individuare e da confessare.

“Quello che stiamo progettando e in parte è già partito, è una stretta collaborazione con una associazione di promozione sociale dedicata, al fine di fare azioni congiunte di prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere – ha spiegato Marina Bergamin – Per il conseguimento di una più efficace protezione, la Cgil di Vicenza sta programmando attività di orientamento e accompagnamento delle sue diverse figure professionali che, nelle varie aree si occupano di tali tematiche discriminatorie , alla presa in carico e alla soluzione efficace dei casi di discriminazione, molestie sessuali e mobbing. Ha preso inoltre il via una consulenza rivolta ai singoli sindacalisti e agli operatori dei servizi degli uffici vertenze al fine di promuovere il cambiamento culturale finalizzato alla prevenzione. Inoltre – ha continuato – oltre alla consulenza con approccio multidisciplinare in collaborazione con esperti di pari opportunità e discriminazioni, esperti di contrattazione, psicologi, psicoterapeuti, avvocati, medici, saranno attivate un’ organizzazione di azioni di formazione rivolte funzionari sindacali, delegati, Rsu, lavoratrici e lavoratori dei settori pubblici e privati e sarà promossa un’attività di informazione mediante campagne di sensibilizzazione e di informazione. Il progetto è già partito – ha concluso Bergamin – e si sta rivelando di grande efficacia. Con ciò speriamo di portare un nostro concreto contributo al contrasto dei tanti tipi di violenze che le donne, e non solo, incontrano”.

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