Era solo un adolescente quando da Fara Vicentino è emigrato a Montevideo, in Uruguay e oggi Piergiorgio Boschiero è uno degli italiani più attivi nel paese ‘celeste’ del Sud America, tanto da aver meritato il premio per aver “dato lustro all’emigrazione veneta”.

E’ nato nel 1933, ma nel 1950 si è imbarcato con la famiglia per trasferirsi nel piccolo stato sull’Oceano Atlantico. Lì ha acquisito fama come qualificato esperto in materia di sicurezza ed igiene industriale. Un suo manuale riguardante la prevenzione degli incidenti sul lavoro e stato adottato dal Bando de Seguros. Il 1° maggio 2013 ha ricevuto dal presidente della Repubblica la ‘stella’ al merito del lavoro con il titolo ‘Maestro del lavoro’.

Boschiero è stato Presidente del Comitato Associazioni Venete dell’Uruguay (Cavu) e si interessa costantemente del benessere dei connazionali.

Oggi in Cansiglio il governatore del Veneto Luca Zaia ha reso merito a Piergiorgio Boschiero, premiandolo insieme ad altri emigrati della provincia di Treviso come ‘Eccellenze venete’ e ottimi rappresentanti dell’emigrazione della Regione.

“Siete un orgoglio e un onore – ha detto Zaia – Ecco il modello veneto che andrebbe preso ad esempio”.

Per un giorno, l’epopea dell’emigrazione veneta (5 milioni di uomini e donne tra emigrati e loro discendenti) è tornata a vivere nella terra d’origine. Con l’ormai storica organizzazione dell’Associazione Trevisani nel Mondo, si è infatti tenuta sulla Piana del Cansiglio, a cavallo tra le province di Treviso e Belluno, la decima edizione dell’adunata dei Veneti nel Mondo, svoltasi alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dell’assessore regionale ai flussi migratori Manuela Lanzarin, di decine di sindaci veneti, e di non meno di duemila emigrati veneti in rappresentanza delle organizzazioni provenienti dai cinque continenti.

“Oggi rendiamo omaggio con orgoglio e riconoscenza a dei grandi veneti, che sono partiti dalle loro terre in un momento storico di povertà e sofferenze e hanno portato letteralmente in ogni angolo del mondo la loro onestà, la laboriosità, la voglia di contribuire alle crescita dei Paesi che li ospitavano, ed è per questo che ancora oggi le comunità venete sono amate e apprezzate ovunque – ha commentato Zaia – E’ il ‘Modello Veneto’ dell’emigrazione, che andrebbe preso ad esempio dai flussi migratori di oggi – perché i nostri emigrati partivano non per riempire le galere o bighellonare per le strade, ma per realizzare un progetto di vita, portare lavoro, conoscenze, capacità di sacrificio, con l’unico comun denominatore del rispetto di leggi, usi e costumi delle terre che li ospitavano. Questo chiediamo oggi all’immigrazione: né più né meno di quello che i nostri emigrati hanno saputo fare in giro per il mondo”.

“La Giornata dei veneti nel mondo è stata istituita per onorare e ricordare la grande epopea dell’emigrazione veneta che ha costituito un momento rilevante nella storia di questa regione, che tra Otto e Novecento ha visto spopolarsi interi paesi e ha pagato un prezzo alto in termini di sacrifici e di vite – ha commentato Manuela Lanzarin – Nel contempo ha visto anche l’orgoglioso riscatto e il successo dei tanti veneti che hanno trapiantato nei quattro continenti cultura, valori, laboriosità e talenti. Il contributo dell’emigrazione veneta allo sviluppo delle comunità dell’America del Nord, latino-americane, australiane e del Nord-Europa è riconosciuto da tutti e onora la nostra Regione. Vogliamo continuare a fare memoria di questa storia in un’epoca in cui i flussi migratori sono tornati ad essere imponenti, e coinvolgono anche tanti nostri giovani attirati delle opportunità offerte dai paesi esteri. Oggi come ieri, i veneti che emigrano nel mondo sono portatori di capacità, competenze, valori di onestà e impegno, che testimoniano la cultura e la tempra della gente veneta e la forte capacità di integrazione in contesti sociali, culturali ed economici diversi”.

A.B.

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