L’incontro intenso tra Papa Francesco ed i ragazzi di Engim è stato uno dei momenti più belli dell’udienza che si è tenuta in Vaticano l’altro giorno. Un’esperienza indimenticabile quella dell’Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, che hanno avuto l’opportunità di interagire direttamente con il Papa.
Luca Dalla Pozza, Sara Palma e Thomas Sbalchiero hanno rappresentato la delegazione di Thiene. Uno di loro, Luca, ha consegnato al Pontefice un dono simbolico, il libro “Pezzi Unici” e un ritratto realizzato dall’Officina del Bello di Thiene. Quest’ultimo, un quadro intitolato “Fratelli Tutti”, è stato creato da Valeria Fal Ponte e Gloria Ferretto, dimostrando l’impegno di ENGIM nel recupero creativo e nella formazione artistica. Questi momenti non solo rafforzano il legame tra la Chiesa e i giovani, ma anche promuovono un modello di formazione che integra il valore umano con lo sviluppo professionale, aspirando a un futuro in cui ogni giovane possa realizzare pienamente il proprio potenziale.
Quel giorno, Papa Francesco ha accolto con fervore rappresentanti della rete Forma e della Confederazione Nazionale Formazione e Aggiornamento Professionale (Confap), evidenziando la necessità di sostenere i giovani, in particolare quelli fragili e precari. Il pontefice ha sollecitato un rinnovato impegno nella formazione dei giovani, spesso vittime di sottopagamento e a rischio di marginalizzazione sociale. Durante l’incontro, il Papa ha messo in guardia contro i pericoli della tecnofobia e della tecnocrazia, enfatizzando che la tecnologia priva di un’anima umana può diventare una doppia faccia ambigua. Ha esortato i presenti a offrire una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche ma anche valori fondamentali come la solidarietà, la giustizia sociale e il rispetto per la dignità umana. Il discorso del Santo Padre ha sottolineato tre temi principali:.
La Gioventù come categoria fragile
Francesco ha descritto i giovani come uno dei gruppi più vulnerabili della società, esposti a “venti di dispersione e degrado” che spesso li spingono a lasciare le loro comunità di origine alla ricerca di migliori opportunità, solo per trovare condizioni di lavoro precarie e sfruttamento.
L’Abbandono Educativo e Formativo
Il Pontefice ha parlato dell’abbandono formativo come di una tragedia, sottolineando l’importanza di una legislazione che promuova il riconoscimento sociale dei giovani e l’importanza di un ricambio generazionale che valorizzi le competenze condivise.
L’Inclusione di tutti, specialmente i più emarginati
Papa Francesco ha fatto appello a non perdere di vista nessuno, specialmente coloro che provengono da contesti svantaggiati o che non hanno avuto il sostegno della famiglia o della comunità.
V.R