È stata consegnata oggi pomeriggio la nuova automedica del Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso, che si dota così di un mezzo aggiuntivo in grado di garantire una capacità di intervento ancora più tempestiva ed efficace nelle situazioni di emergenza.

Il veicolo, del valore di circa 65 mila euro, è stato donato all’ULSS 7 Pedemontana dalla Fondazione FabbricareSalute ed è stato presentato con una breve cerimonia che ha visto la presenza dell’Assessore alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, del Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza, del presidente di FabbricareSalute Pietro Sottoriva e altri imprenditori sostenitori della Fondazione, e di numerosi sindaci del territorio, oltre alla dott.ssa Giulia Castiglione, direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale Alto Vicentino, e agli altri primari della struttura.

Proprio la dott.ssa Castiglione spiega così i vantaggi di poter disporre d’ora in avanti dell’automedica: «Questa ha una duplice funzione. In alcuni casi consente di portare con la massima rapidità il medico sul luogo dell’emergenza, per iniziare subito a stabilizzare il paziente in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Ma la sua presenza è molto importante anche in altre situazioni, sul piano organizzativo, perché può capitare che un’ambulanza non medicalizzata esca per un codice inizialmente di media gravità e che il paziente si aggravi successivamente, in questi casi anziché far tornare indietro l’ambulanza o inviare un secondo mezzo l’automedica consente di portare sul luogo dell’intervento il medico integrando così l’equipe dei soccorsi già partita. Si tratta dunque di una dotazione fondamentale nell’ottica di garantire l’arrivo dei soccorsi nel modo più tempestivo e capillare e con la modalità più consona. In definitiva ci consentirà di migliorare ulteriormente la nostra capacità di intervento nelle situazioni di emergenza».

A questo riguardo degne di nota sono le caratteristiche della vettura, che è dotata di trazione integrale, così da potersi muovere più agevolmente anche in inverno nell’area collinare e montana del territorio, ed è completa di tutta una serie di dotazioni di bordo a supporto degli operatori sanitari: borsa medica, defibrillatore, presidi per immobilizzare e trasportare in sicurezza i pazienti vittime di traumi, vani studiati per garantire un’immediata accessibilità a tutto il necessario per i soccorsi e le prime cure, prese di alimentazione per i dispositivi medicali, oltre naturalmente al collegamento radio con la centrale e l’impianto di luci e sirena.

Proprio l’importanza della funzione del Pronto Soccorso ha spinto la Fondazione FabbricareSalute a finanziare il progetto: «Senza voler fare classifiche di merito – commenta il presidente Pietro Sottoriva – non vi è dubbio che il Pronto Soccorso sia uno dei reparti più importanti in un ospedale, anche perché spesso è il primo punto di contatto per i pazienti e dunque ne rappresenta in qualche modo anche un biglietto da visita. Abbiamo chiesto dunque alla Direzione e alla dott.ssa Castiglione quale poteva essere un elemento in grado di migliorare la sua operatività ed è stato così individuato il progetto dell’auto medica. L’idea, oltre ad aver già ricevuto il sostegno convinto di numerosi imprenditori locali e privati cittadini, ha subito trovato piena condivisione da parte della Banca BVR nella persona del suo presidente Maurizio Salomoni Rigon e da parte di Sergio Bassan titolare dell’omonima azienda di Costabissara che hanno contribuito in modo importante alla donazione seguiti da altri due imprenditori del territorio: Daniele Grotto presidente di GPSBags e Ugo Zanrosso titolare delle Fornaci Zanrosso».

«Ringrazio FabbricareSalute e tutte le aziende e gli imprenditori coinvolti in questo progetto – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza -. La presenza d’ora in avanti di un’automedica andrà a migliorare in modo concreto e significativo la capacità di intervento del Pronto Soccorso, dunque avrà ricadute importanti per tutti i cittadini che si troveranno in una situazione di emergenza. Allo stesso tempo questa donazione rappresenta anche un segnale di stima e apprezzamento da parte della comunità per un reparto, il Pronto Soccorso, dove spesso si lavora su ritmi frenetici e dove magari ottiene più visibilità la lamentela, magari anche giustificata, di un utente con un codice bianco piuttosto che i tanti interventi quotidiani salvavita. Anche per questo motivo a chi lavora in Pronto Soccorso viene richiesta una particolare dedizione e spirito di sacrificio, che non dobbiamo mai dare per scontati».

«La generosità dei veneti – commenta l’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin – si vede negli atti di liberalità, nel volontariato e nell’attenzione per l’altro, ciò è testimoniato anche oggi con la donazione da parte della Fondazione FabbricareSalute di un’automedica a servizio dell’Ospedale Alto Vicentino. Un esempio che testimonia la cura per il territorio e la sua gente a fianco delle istituzioni, grazie al nuovo mezzo ci sarà uno strumento in più per il servizio emergenza urgenza».

Nel 2023 il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Santorso ha registrato 9.500 missioni in ambulanza, mentre i pazienti complessivamente assistiti sono stati oltre 68.900 (+5.000 rispetto al 2022). Di questi, il 66,1% è rappresentato da codici bianchi, il 9,7% e 5,5% rispettivamente da codici verdi e gialli, il 17,2% da codici arancioni ed infine l’1,6% da codici rossi. La nuova automedica si affianca ad una dotazione di mezzi di soccorso che nell’Alto Vicentino prevede 3 Ambulanze diurne, di cui 2 a partenza da Santorso e 1 da Arsiero, mentre in orario notturno le ambulanze sono 2 con un mezzo extra attivabile in reperibilità.

Proprio al Pronto Soccorso, ma non solo, la Fondazione FabbricareSalute guarda anche per i suoi prossimi progetti di intervento a sostegno della sanità pubblica locale, come spiega ancora il presidente Pietro Sottoriva: «Il nostro obiettivo come Fondazione non è certo sostituirci all’Azienda socio-sanitaria o alla Regione nell’acquisto delle dotazioni necessarie, ma affiancare l’Ulss 7 Pedemontana per fare qualcosa in più, in particolare per l’ospedale di Santorso e in generale la sanità dell’Alto Vicentino, che è il nostro territorio di riferimento. In questa prospettiva abbiamo allo studio un progetto innovativo per il telemonitoraggio dei pazienti del Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso e, in modo trasversale alle diverse specialità, stiamo studiando la possibilità di sostenere un programma di formazione di alto livello per medici e infermieri, anche in questo caso per metterli nelle condizioni di sviluppare ulteriormente le loro competenze, con un beneficio diretto per i pazienti ma indirettamente anche per l’ospedale, perché poter offrire un programma di training di alto profilo sarebbe anche un modo per essere più attrattivi rispetto ai giovani medici e infermieri. Sono tutti progetti su cui stiamo ancora lavorando, d’intesa con la Direzione, e che presenteremo una volta concretizzati».

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